Il silenzio può essere fonte di parole buone e frutto di opere cattive.
Il silenzio è sorgente di dialogo con Dio e con i fratelli solo se lo spirito è libero, semplice e unito a Dio con la preghiera e la penitenza. La parola buona tanto più é efficace e colpisce il bersaglio quanto più viene elaborata nel silenzio del proprio cuore e nella luce di Cristo, Parola di Dio. La parola comunica lo spirito, il silenzio carica energie allo spirito; la parola dona, il silenzio riceve; la parola annunzia, il silenzio ascolta.
Il silenzio interiore è fonte solo se è vicino alla sorgente della Parola, cioè a Dio. Sa tacere chi sa ascoltare, e sa ascoltare chi sa tacere. Il silenzio senza l’ascolto é vuoto, l’ascolto senza il silenzio è vano. La penitenza è la virtù che pulisce e lubrifica la facoltà di ascolto: elimina i disturbi, amplifica la voce, e, confortata dalla preghiera, avvicina a chi parla e allontana dai rumori del mondo, della carne e del demonio. L’umiltà, fondamento di ogni virtù, aiuta il silenzio a collocare lo spirito nella giusta posizione di ascolto prima e di dialogo dopo.
Chi sa parlare col silenzio, come Dio nel creato e come Gesù nella sua passione e morte, ha raggiunto la perfezione: il santo parla senza parlare, parla da vicino e va lontano, parla più al cuore che all’orecchio, parla più con l’esempio che con la voce, parla sempre, al di là del tempo e dello spazio, attraverso la testimonianza. Chi invece non ha Cristo nel cuore, non ha più la parola, perché il maligno ha spento la luce, ha chiuso la fonte della parola, ha svuotato la sorgente di ogni bene, per cui non si ha più nulla da donare.
Chi non può parlare, non sa ascoltare più né Dio e né i fratelli. Non sente la voce di nessuno: non guarda i piccoli, non capisce i giovani, sfugge chi soffre e si stanca dell’anziano. Ama i rumori non la voce, ama le sensazioni delle apparenze e non lo spirito di Dio e del prossimo. Il silenzio di chi è con Dio è stazione di rifornimento, per chi è lontano da Dio è emorragia e amarezza. Prima il silenzio del deserto con la penitenza e la preghiera e poi il lieto annunzio della Parola di Dio, della verità nella carità (Don Pierino)==========
“Egli sazia con i suoi beni il tuo desiderio”, sembra quasi di sentire la risposta di colui che ha scoperto le ricchezze del cristianesimo: Non mi sazierò con i beni mortali, non mi sazierò con i beni che mi vengono dal piacere che soddisfa le esigenze delle passioni; mi doni il Signore qualcosa di eterno, mi dia la sua Sapienza, mi dia il suo Verbo, Dio presso Dio, mi dia se stesso Dio Padre e Figlio e Spirito Santo. Sono come un mendico in attesa dinanzi alla porta della misericordia. Questo è il desiderio che si forma nel cuore di colui che nel silenzio del cuore medita la divina Scrittura. Costui vede se stesso in quel povero che si recò alla casa di un suo amico e gli chiese tre pani. Ma quello che stava già dormendo, gli rispose così: “Ormai mi son coricato, ed i miei figli son dentro a dormire con me” .
Il povero a furia di insistere nella richiesta, riuscì a strappare con la sua importunità ciò che non avrebbe ottenuto con l’amicizia. Dio invece ha intenzione di dare, ma dà soltanto a chi chiede i doni dello Spirito Santo per vivere nel mondo come un vero figlio di Dio. Dio perciò non vuole dare il dono della comprensione delle Scritture a chi rifiuterebbe di utilizzarlo. Dio non vuole essere mosso o destato dalla tua importunità. Quando infatti tu preghi nel silenzio del tuo amore e nella coscienza dei tuoi limiti, non è come se dessi fastidio ad uno che dorme: “Non dormirà né sonnecchierà colui che custodisce Israele” . Cristo dormì una sola volta, dormì sulla Croce, dal sonno della morte si destò per risorgere. “Io dormii e presi sonno”. È entrato nel silenzio del sepolcro per levarsi di nuovo. Per questo l’altro testo prosegue: “Mi risvegliai, perché il Signore mi sosterrà”.
E che aggiunge l’Apostolo? Cristo – egli dice – “risorto dai morti, ormai più non muore; la morte non avrà più oltre potere su di lui” . Egli dunque non dorme; bada piuttosto che non dorma la tua fede. Entra nel silenzio della preghiera, riesamina la tua vita alla luce della parola di Dio, fa risorgere la tua anima dalla morte dei peccati alla vita divina. Quando ti sveglierai alla vita che Cristo ti ha donato mediante il sacerdote che ti ha dato l’assoluzione, vorrai essere saziato con un bene sublime e ineffabile; un bene verso il quale e per il quale anela la tua intima gioia più di quanto tu non possa spiegare: vuoi essere con Cristo che ti ha amato e ha consegnato se stesso al silenzio della morte per averti nella gloria del Cielo. Inizia per te il cammino su una strada nuova, pregusti una certa dolcezza, ma ti vedi impedito dal peso opprimente delle passioni del tuo corpo, comprendi quindi che devi aver pazienza, devi impegnarti a pregare, e ad essere vigilante nell’attesa della sua venuta.
Tornerai così a sprofondare la tua anima nel silenzio della preghiera e nella solitudine dell’attesa. Il tuo cuore gli domanderà: Perché mi dici che sarà saziato di beni il mio desiderio di essere con Cristo? Lo Spirito Santo ti farà conoscere quello che per ora ti basta, lo trovi nelle parole di “Filippo: Mostraci il Padre e ci basta”. Hai avuto fede, non ti è mancato coraggio di entrare nel silenzio della meditazione, e lo Spirito Santo ti ha rivelato che soltanto Dio ti basta. Sembra quasi che l’Apostolo avesse solo desiderio del Padre, ma il Signore gli rivelò il mistero che avvolge il Figlio dell’Uomo, questo doveva diventare l’oggetto del suo desiderio. “Da tanto tempo sono con voi e non conoscete il Padre?, Filippo, chi vede me, vede anche il Padre” . Poi gli promise lo Spirito Santo, “che il Padre manderà nel mio nome, e che Io – disse pure – vi manderò da parte del Padre” : evidentemente un suo dono uguale a Lui. Il tuo cuore così viene a conoscere quello che devi desiderare.
La parola di Dio che continui a meditare volge il tuo pensiero alla Trinità. Però in qualunque modo tu lo faccia, riesci appena ad averne un’idea parziale come in enigma, e attraverso uno specchio. Quando potrò esserne saziato? “Si rinnoverà, come quella dell’aquila, la tua giovinezza”. Ora non puoi avere quello che soddisfa il tuo desiderio, perché l’anima tua non è idonea a salire verso il mistero di Dio Uno e Trino. Finalmente cominci a capire che Dio è il ‘totalmente altro’ rispetto a quello che possiamo scoprire nel silenzio della preghiera e della meditazione. I tuoi pensieri sono come chiusi e serrati, perciò non sono idonei a darti una risposta alla scoperta che hai fatto dei tuoi limiti e della insufficienza della tua esistenza.
Con coscienza pura, accostati alla SS.ma Eucarestia, Gesù ti fará conoscere la verità di te stesso: tu sei soltanto quello che Dio ti dona: “cos’hai tu che non abbia ricevuto, e se l’hai ricevuto, perché te ne vanti?” Accostati all’Eucarestia nel silenzio e nel vuoto della tua umiltà, e Gesù ti mostrerà la sua umiltà: Dio che viene in noi attraverso un boccone di pane: “Io sono il pane vivo, disceso dal cielo, si rinnoverà, come quella dell’aquila, la tua giovinezza”. Ascoltiamo Papa Francesco: “la preoccupazione principale di Gesù” è “comunicare la Parola di Dio, con la forza dello Spirito Santo.” Nelle parole umane di Gesù si sentiva tutta la forza della Parola di Dio, si sentiva l’autorevolezza stessa di Dio, ispiratore delle Sacre Scritture.
La Parola di Dio “realizza ciò che dice, ”corrisponde alla sua volontà. Invece noi, spesso, pronunciamo parole vuote, senza radice o parole superflue, parole che non corrispondono alla verità. Invece la Parola di Dio corrisponde alla verità, è unità alla sua volontà e fa quello che dice.” “Il Vangelo” è “Parola di vita”, “non opprime le persone, al contrario, libera quanti sono schiavi di tanti spiriti malvagi di questo mondo: la vanità, l’attaccamento al denaro, l’orgoglio, la sensualità … Il Vangelo cambia il cuore, cambia la vita, trasforma le inclinazioni al male in propositi di bene”. “Il Vangelo è capace di cambiare le persone” “Non dimenticatevi! Leggete un passo del Vangelo ogni giorno. E’ la forza che ci cambia, che ci trasforma: cambia la vita, cambia il cuore“.