Colui che ha bisogno di conversione, deve lasciare le opere cattive e fare le opere buone; però l’unica maniera per potersi incontrare con Gesù è, appunto, quella di ricominciare a fare le opere buone, dopo aver fatto nella confessione il proposito serio di cambiare vita. “Quello che fai agli altri, lo fai a me”, quindi possiamo dire che l’opera buona non è altro che l’incontro tuo con Gesù. Se tu dovessi sbucciare l’opera buona, vedresti che dentro c’è la tua volontà che attua la volontà di Gesù.
Le due volontà, quella di Gesù e la tua, si uniscono in un solo atto che si chiama opera buona; Gesù te lo chiede mediante i principi del cristianesimo che devi praticare, e tu ubbidisci. L’opera buona è il luogo dove avviene la comunione della creatura col Creatore, del cristiano con Cristo, della tua volontà con la volontà di Dio, della tua umanità con la divinità di Gesù; per cui l’opera buona ti rende degno di ricevere la vita divina, che si inserisce nella tua vita umana fino a formare insieme la tua vita. San Giovanni Battista predicava e amministrava il Battesimo di penitenza, e diceva di prepararsi ad accogliere il Messia che era già in mezzo a loro.
Per realizzare le opere buone, devi superare alcune difficoltà che vengono dalle fragilità della natura umana e dalla tendenza che tutti noi abbiamo di essere egoisti. Bisogna quindi che tu formi nella tua mentalità la convinzione che devi amare il prossimo facendo loro tutto il bene che ti è possibile fare; la preghiera puoi sempre donarla. La tua volontà inoltre, deve volere dedicare tempo, impegno e rinunzia per concretizzare tutto quello che devi donare a chi ha bisogno di te. “la Luce per illuminare le genti” illuminerà anche te; ti fa vedere che Gesù dona l’amore al tuo cuore, e la forza alla tua volontà.
Quando Gesù disse a madre Teresa di andare a Calcutta per portare l’amore di Dio agli ultimi della terra, a quelli che sono meno di niente, glielo disse con queste parole: sii la mia luce. Si è fatto bambino per sconcertare e turbare tutte le emozioni del male che si annida nel cuore di ogni uomo e di ogni donna, perché il bambino con la sua innocenza, pur essendo inerme, debole, fragile, piccolo, quasi incapace di operare, ha la potenza di piegare anche i cuori più induriti, di piegare alla tenerezza anche quelli che sono più indifferenti. È vero, oggi si assiste anche ad un fenomeno snaturato che ha raggiunto l’abominazione davanti a Dio: mamme che gettano i bambini nella pattumiera.
Non possiamo negare che naturalmente il bambino ha una forza, direi magica, con la quale piega tutti quelli che stanno dinanzi a lui. Gesù si è fatto bambino per questo, per sconvolgere anche tutte le emozioni che la malizia e il peccato hanno radicalizzato dentro di noi. Gesù è venuto per parlarti, vuole incontrare te, deve dirti parole che illuminano la tua mente e il tuo cuore. La luce della sua Parola che investe la tua vita, apre dinanzi a te una strada nuova, ti dà la Grazia per camminare nella fede; ti dà anche la speranza che dona forza alla volontà di decidere sempre quello che è buono e giusto.
La Grazia riordina tutte le tue emozioni e la tua psiche e, nello stesso tempo, tempera in modo saggio ed equilibrato i sensi esterni ed interni. Una volta ordinata la casa del tuo cuore e della tua persona, ti accorgerai che non sei più solo, Gesù ti è venuto vicino e orienta la tua vita verso le opere buone, che ti qualificano per il Cielo. Il giorno in cui accogli la fede e decidi di compiere le opere della fede, ti rendi conto che in te va nascendo una vita nuova. La luce dello Spirito Santo illumina il tuo cammino, la vita di tutti i giorni, verso il Cielo, dove qualcuno ti aspetta. “Chi non rinasce dall’acqua e dallo Spirito Santo non può far parte del regno di Dio”.
Quando la luce della fede investe la nostra esistenza sulla terra, noi nasciamo figli di Dio, fratelli di Gesù, membri della Chiesa, eredi del Cielo. Anche tu entri nella storia della salvezza, e dai la testimonianza della tua fede al mondo che ti circonda. Diventi così luce per chi brancola nelle “tenebre dell’errore”; diventi luce per chi cerca un senso per la propria vita, per chi va cercando amore e pace. Insieme con lui andrai da Gesù come quegli ammalati, peccatori e anche indemoniati che Egli con la potenza divina cacciava in modo autoritario: taci ed esci fuori.
Gesù ha mostrato in tante maniere di essere venuto sulla terra soltanto per salvare tutti gli uomini e tutte le donne dal dominio di satana; ma in modo particolare è venuto non per i giusti, ma per i peccatori; è venuto non per i sani, ma per i malati nel corpo che deve essere seppellito nel cimitero, nel cuore e nello spirito, che sono stati devastati dal peccato. Ha dimostrato questa intenzione della sua venuta sulla terra continuamente, anzitutto a quelli che camminano fuori strada, provvedendo ad annunziare loro il Regno di Dio. Gesù ha dimostrato di avere un potere pieno sia nella vita divina che nella vita umana, e quindi di essere davvero il Signore della storia. Con questo voleva convincere tutti quelli che andavano a Lui che davvero aveva questi poteri che andava esercitando.
Lui era vero Dio e vero uomo per cui conosceva molto bene noi uomini, per questo andava incontro ai problemi fondamentali dell’uomo e della donna, quelli del corpo e quelli dello spirito. Devi cominciare a credere di più a Cristo, devi credere che davvero Gesù non è venuto sulla terra per farsi uomo come noi, ma per salvarci, per vivere con noi, per condividere con noi tutto quello che è necessario per lo spirito e anche per il corpo. Tutte le miserie della nostra vita ha preso su di sé Gesù; tutte le responsabilità, la salvezza dell’anima come anche il benessere fisico. Questo criterio di Gesù nella storia continua ancora adesso.
Tante volte noi forse, ancora dividiamo i valori umani da quelli della vita divina: andiamo da Gesù, dalla Madonna, dai Santi, da Padre Pio soltanto per avere quello che ci è necessario per la vita umana, per ciò che è terrestre, e pensiamo poco alle cose dello spirito, alla salvezza dell’anima, al Regno dei Cieli. Quanta gente, che pur andando in chiesa, non si è ancora impegnata a mettersi in comunione seria e definitiva con Cristo; non ha ancora deciso di osservare scrupolosamente i suoi Comandamenti, perché la comunione intima con Cristo avviene soltanto mediante l’osservanza della sua parola. “Se tu mi ami osserva la mia parola e noi verremo dentro di te e faremo stabile dimora in te”.
La comunione nostra con Lui avviene mediante le opere della fede, mediante la sottomissione alla sua volontà. Come con la disubbidienza di Adamo ed Eva l’umanità ha perduto la comunione con Dio, si è separata da Dio, così mediante l’ubbidienza alla fede, noi dimostriamo l’amore: “tu mi ami se osservi la mia parola e noi verremo dentro di te”. Gesù viene in te come viene in te il mio pensiero; Lui è Dio, Spirito purissimo, la sua presenza in te è perfetta rispetto alla presenza del mio pensiero, sia perché Lui è Dio, e sia perché viene in te mediate l’amore. L’amore di Dio non è fatto solo di espressione di un dono che egli dà.
L’amore di Dio è così grande che Egli stesso, in persona, entra dentro di noi. Dio uno e trino entra dentro di noi, fa stabile dimora dentro di noi. Il mio pensiero che è spirituale, entra in tutti quelli che leggono la catechesi, rimane mio e diventa di tutti, così avviene per Gesù quando entra in noi. Questo è il cammino di Cristo dentro la storia: entrare nel cuore degli uomini mediante la loro ubbidienza alla fede, e camminare nel cuore degli uomini lungo i sentieri della storia dell’umanità perché il popolo, sia gli israeliti che i pagani, quelli non israeliti, si incamminino, seguendo il Vangelo, verso la patria del Cielo.
Il Vangelo cerca sempre di convogliare queste spinte spirituali, celesti, che Gesù dà agli uomini e alle donne sulla terra, perché abbiano la vita dell’anima; anche ai giorni nostri Gesù ha il potere di mitigare o allontanare da noi le tentazioni e gli impulsi che il demonio dà alle nostre passioni. Gesù usa sempre misericordia verso i peccatori, guarisce le malattie del cuore e dello spirito; anche se è in Cielo, Egli è rimasto vero Dio e vero uomo. Il nome secondo la Scrittura indica l’essenzialità della sua persona. Se è chiamato figlio di Dio, è Figlio di Dio, e si chiama figlio di Dio.
Quindi è Dio e Gesù non ha in modo evidente dimostrato di essere figlio di Dio quando è nato, tant’è che Lui è nato povero, in una stalla. È apparso in forma umana, umile, povero, debole e fragile; perseguitato da Erode è scappato via in Egitto, però adesso comincia davvero a dimostrare la sua personalità, la sua potenza divina mediante tutte quelle opere che andiamo contemplando nella nostra vita e nella vita di tutti quelli che credono in Lui.