L’angelo Gabriele, la “potenza di Dio”, è mandato a Maria a dirle che nulla è impossibile a Dio. Il Vangelo ci rivela il mistero di Maria, il mistero dell’Incarnazione è il mistero dell’onnipotenza di Dio nella natura umana: una donna concepisce senza concorso di uomo per opera dello Spirito Santo. Quante cose ci sarebbero da dire in merito a questo mistero dell’Incarnazione! Commuove la consacrazione di Maria alla volontà di Dio: “ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola”; la sua disponibilità a mettersi totalmente al servizio del Figlio di Dio, fa sì che il Verbo si incarni e sia presente realmente nel grembo di Maria.
Vorrei fare soltanto una riflessione. Maria ed Elisabetta: due misteri, due maternità, due modalità della maternità, tutte e due con l’intervento di Dio. Maria è giovinetta ed è vergine: tutto quello che avviene in Lei, è per opera dello Spirito Santo. Elisabetta invece è sterile e avanzata in età, la sua natura umana non era disponibile al concepimento ed alla nascita di un figlio; e il Signore rende feconda la natura umana in Elisabetta, la quale concepisce; l’Angelo dice a Maria che è al sesto mese di gravidanza. In Maria interviene lo Spirito Santo perché concepisca e dia alla luce il Figlio di Dio; Elisabetta invece viene sostenuta dalla potenza di Dio, pur essendo sterile ed avanzata in età. Due mamme, due misteri, due interventi divini, due figlioli: il Verbo di Dio che si è fatto carne, e il figlio di Zaccaria che viene santificato da Maria.
Sembra che le parole di Maria “ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua parola” non soltanto erano le parole con cui Lei si consacrava al figlio di Dio che si incarnava nel suo grembo, ma quel “sì” di Maria era anche, in prospettiva, la santificazione di Giovanni Battista nel grembo di sua madre. Maria non poteva non sentire nel suo cuore spiritualmente di andare a consolare e confortare la mamma di colui che sarebbe stato il precursore di Gesù. Maria è colei che “precorre” Giovanni, e Giovanni è precursore di Gesù. Maria precede tutto il mistero della santificazione, perché Ella per prima santifica. E’ stata santificata dal Verbo di Dio che si incarna in Lei, poi Lei santifica Giovanni Battista nel grembo di sua madre. Qual è la riflessione opportuna: l’accoglienza della Parola di Dio; la Madonna accoglie la Parola di Dio, però premette la custodia della sua verginità.
Se tu vuoi davvero accogliere la Parola di Dio con un cuore nuovo e saldo, l’accoglienza della Parola di Dio falla precedere dalla tua volontà risoluta a mantenerti puro di cuore. La tua purezza di cuore, di corpo e di spirito ti divinizza, cioè fa sì che Gesù in un modo particolare, mediante la grazia, si incarni nel tuo cuore. La divinizzazione della natura umana avviene mediante la purezza di cuore; in te deve avvenire qualcosa di simile al mistero di Maria: l’Incarnazione di Gesù nel suo grembo viene preceduta dalla garanzia della sua verginità. Ecco il pensiero: Gesù ha detto che il Signore non gradisce sacrifici ed olocausti, ma “mi ha preparato un corpo”, il quale deve essere quello che Egli deve offrire in Sacrificio al Signore per la salvezza del mondo.
Vuoi tu davvero salvarti e salvare quelli che porti nel cuore, in modo da vivere in pieno la tua vocazione ad essere un buon cristiano? Ricordati che il Signore ha tessuto il tuo corpo nel grembo di tua madre, ora tu prepara il tuo corpo con la purezza di cuore, di corpo e di spirito perché divenga un sacrificio a Dio gradito per la tua salvezza e per la salvezza dei tuoi fratelli. Rinnova i santi propositi di avere un cuore saldo, per conservare puro, casto il tuo cuore. La verginità di Maria è come la predisposizione chiesta dalla Madonna all’Incarnazione di Gesù.
Quando la Parola di Dio abita in te per la tua ubbidienza alla fede, la Trinità stessa abita in te mediante la garanzia della purezza del tuo cuore. Coraggio! Incomincia da oggi, nonostante le fragilità ricorrenti circa la purezza di corpo e di spirito; comincia da oggi a preparare il tuo corpo per offrirlo al Signore mediante tutte le rinunzie quotidiane degli sguardi che si soffermano verso cose e persone che non meritano di essere guardate; della fantasia che richiama momenti del passato in cui hai peccato: della memoria di cose di cui ti vergogni dinanzi al Signore; degli affetti disordinati; dei sentimenti. Sono queste rinunzie il sacrificio del corpo gradito a Dio. Non temere, non ti scoraggiare, non perderti d’animo se questa rinunzia deve essere, in prospettiva, mantenuta per tutta la vita. Ricordati però, che quanto più il tuo cuore è saldo nella purezza di spirito e di corpo, tanto più costante sarà in te la disposizione per il sacrificio gradito a Dio del tuo corpo.
E quanto maggiore è la tua purezza, quanto più è gradito il tuo sacrificio al Signore, tanto più tu potrai servire Iddio dando la salvezza a tutti coloro che porti nel cuore; il tuo sacrificio non deve mai farti indietreggiare, specialmente quando questo aiuto esige il meglio delle tue rinunzie. L’Annunciazione, l’Incarnazione, l’accoglienza del Verbo di Dio – Maria nel suo grembo e noi nel nostro cuore – deve essere preceduta dalla garanzia che per Maria era la sua verginità, e per te è la purezza di cuore, di corpo e di spirito; questa tua purezza ti fa scegliere volentieri il sacrificio della croce per aiutare coloro che porti nel cuore.
Nell’Incarnazione della parola di Dio nelle opere che compi ogni giorno, e nella purezza di cuore, è il sacrificio del tuo corpo che viene offerto a Dio sulla tua croce: “chi vuole seguirmi, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e cammini per la strada che Io gli indicherò”. Il corpo viene offerto al Signore secondo la bontà del Padre Celeste. La Madonna ha obbedito pienamente alla volontà di Dio “ecco la serva del Signore, si faccia di me secondo la tua Parola”. Ha custodito la sua verginità “come avverrà questo?, non conosco uomo, lo Spirito Santo ti adombrerà”.
L’ubbidienza alla fede, la castità prematrimoniale e la fedeltà al Sacramento del matrimonio, non possono mai essere disgiunte da una vita semplice e modesta: la Madonna si è detta ‘serva del Signore’. Lo Spirito Santo ha consacrato il corpo di Maria, il Verbo di Dio, si è incarnato nel suo grembo, dove Gesù è stato consacrato dallo Spirito Santo Sommo Sacerdote, Re e Profeta. E’ lì, nel grembo di Maria, che avviene il mistero del dono della tua vita a Cristo, di quella vita monotona e spesso triste e piena di difficoltà che devi superare ogni giorno. In Maria noi possiamo essere figli che aiutano altri a trovare e ad amare il Signore.
In Maria c’è il mistero della “impossibilità”: “nulla è impossibile a Dio”. Però, volendo un po’ aprire la finestra su questa espressione, dovremmo dire che tutto ciò che a noi è impossibile, diventa possibile in Maria; perché la Mamma rende possibile ai figlioli tutto quello che per loro è impossibile: per noi oggi specialmente la purezza di cuore. In Maria il Figlio di Dio si è fatto Uomo, e in Maria noi uomini diventiamo figli di Dio, ci divinizziamo. Diciamo alla Madonna con tutto il cuore di intercedere presso il Padre Celeste perché oggi cominciamo ad essere davvero rinnovati nella fede e santi nel nostro cuore nell’essere fedeli agli impegni assunti il giorno in cui abbiamo iniziato il cammino della conversione.
Il Signore, esaudisca l’ansia, l’anelito, il grido del nostro cuore; faccia in modo che non ci scoraggiamo dinanzi alla nostra fragilità; provveda perché la debolezza della nostra volontà dinanzi al nostro impegno di dare al mondo che ci circonda la testimonianza della fede, sia sostenuto dalla potenza dello Spirito Santo. La Vergine Santa, farà in modo che tutto quello che finora era impossibile, specialmente nella purezza di cuore, da oggi in poi per il suo intervento, e per intervento del Figlio suo Gesù, diventi possibile; ci dia anzitutto un cuore saldo, e poi una fedeltà negli impegni della nostra vita cristiana nel mondo, specialmente i sacrifici che dobbiamo fare per portare a Dio coloro che vivono nel nostro cuore.
L’unico Figlio di Dio nasce da Maria, si incarna da Maria. Se noi potessimo andare al principio, quando dal seno del Padre fu generato il Figlio Suo Unigenito: chissà che fremito di felicità avrà avuto il Padre Celeste nel momento in cui generava Suo Figlio! Quel fremito di grande gioia che il Padre Celeste avrà avuto in Lui, è certamente in maniera assai superiore al fremito di gioia in Maria. Il Padre Celeste non poteva non essere purissimo nella purezza assoluta del suo essere supremo, per cui ha comunicato a Maria la purezza del suo spirito e la fecondità della sua paternità. Lo stesso Figlio del Padre nasce da Maria. Ma c’è di più: lo stesso Figlio del Padre, lo stesso Figlio di Maria nasce in noi quando siamo fedeli a quello che Lui ci ha insegnato; è necessario che noi diciamo al Signore il “sì” come il “sì” di Maria “a chi accoglie la mia Parola è dato il potere di diventare figlio di Dio” (cfr. Gv 1,12, ndr).