La chiave di tutta la parola di Dio che la Chiesa ci ha trasmesso, è nella parola del Padre Celeste: “Ascoltatelo!”. Bisogna ascoltare Gesù che mediante lo Spirito Santo ha parlato nei Patriarchi, nei Profeti, nell’Antico Testamento, nel Nuovo Testamento, mediante Pietro, gli Apostoli. L’ascolto della Parola trasfigura. La Parola di Dio infatti ha dato la figura a tutti gli esseri, cioè l’immagine: “Per mezzo del Verbo di Dio tutte le cose sono state create”. E tutte le cose hanno avuto la loro immagine, la loro figura, in modo particolare l’uomo creato secondo la figura, l’immagine e la somiglianza di Dio. Questo è avvenuto mediante la Parola di Dio.
Perché noi dopo il peccato, e quindi dopo che abbiamo iniziato la conversione alla fede cristiana, possiamo recuperare la figura, l’immagine, la nostra identità secondo la creazione e la Redenzione, è necessario che noi ascoltiamo la Parola di Dio. Cosa vuol dire ascoltare? Udire e praticare. Quindi la trasfigurazione di Gesù sul Tabor è avvenuta perché Lui come uomo, pur essendo la Parola di Dio, l’ha realizzata mediante l’ubbidienza al Padre, e ha anticipato la nostra trasfigurazione sul monte santo. Però l’ubbidienza al Padre è stata consumata sul Calvario: la Parola di Dio stabilmente osservata, ascoltata, si chiama ubbidienza; l’ubbidienza è alla Parola di Dio e alla fede che fa riprendere la vera figura, non soltanto dell’uomo, ma di ogni creatura. E’ la Parola di Dio che viene ascoltata e ubbidita, che ci trasfigura.
La Parola di Dio in modo integrale è la Parola di Mosè, dei Profeti, di Gesù, e della Chiesa simboleggiata in Pietro, Giacomo e Giovanni. Dunque, questa è la chiave della trasfigurazione. Ma la parola “trasfigurazione” cosa vuol dire? Trans vuol dire “passaggio”, “transito” da un modo di essere ad un altro, il passaggio dell’immagine da un modo di essere ad un altro. Ci sono due interpretazioni: c’è la prima trasfigurazione che avviene mediante la conversione, e questo deve avvenire nella decisione di tornare a camminare sulla strada giusta; avviene quando tu hai tolto dal tuo volto la figura di satana, e fai risplendere di nuovo la figura di Cristo, e quando hai lasciato la parola di satana che avevi seguito, seguendo le concupiscenze del mondo, e hai ripreso a seguire di nuovo la Parola di Cristo, il Vangelo, la parola della Chiesa, e di chi parla a nome di Cristo e della Chiesa; in particolare: il padre spirituale, i genitori, il parroco.
Dunque il primo passaggio avviene su questa terra. Sulla croce Gesù compie la trasfigurazione, sul Calvario diviene perfetto, perché imparò ad obbedire dalle cose che patì; così anche noi nella vita terrena mediante l’ubbidienza alla fede, operiamo la continua conversione della nostra figura ed immagine, per cui dobbiamo rassomigliare ai comportamenti di Dio e del Figlio di Dio. San Paolo dice che i comportamenti che sono conseguenti alla figura di Cristo, alla figura di Dio, non sono quelli che purtroppo segue il mondo. ”Non dovete avere come dio il vostro ventre, mangiando, bevendo, divertendovi”; questo certamente non ci fa recuperare la figura di Dio, ma quella della bestia. Noi non siamo fatti per le cose di quaggiù, la nostra Patria è nel Cielo.
Dobbiamo imparare da Gesù e da quelli che ci parlano a nome di Gesù: “Siate miei imitatori” e “siate saldi nella ubbidienza alla Parola che vi viene annunziata, al Vangelo che vi viene annunziato” dice San Paolo. Ma qual è la seconda trasfigurazione? E’ il passaggio dalla Grazia alla Gloria del Regno di Dio; però tutto quello che abbiamo da Gesù Risorto, è a noi nascosto. Quando lasceremo questo mondo e andremo nella nostra Patria celeste, nella casa del Padre, allora vedremo splendere il nostro volto, la nostra figura di gloria, come Gesù sul monte. Ora sulla terra è un continuo cammino verso il Calvario: “Chi non rinunzia e non porta la croce non può essere mio discepolo”.
Gesù trasfigurandosi, ci ha dato la prova che certamente avverrà la seconda trasfigurazione, cioè quella nella Gloria. Che questa trasfigurazione sia di grande godimento, lo dice Pietro: “Signore, come è bello stare qui, facciamo tre tende. Ma la chiave del mistero della trasfigurazione che illumina il nostro cammino, è la parola del Padre: “Ascoltatelo”. Però il Padre invita i figli ad ascoltare: ma chi? Bisogna ascoltare Mosè: la Legge, Elia, i Profeti, e in modo particolare Gesù che parla a nome del Padre, anzi a nome proprio. Egli parla con autorità, nessuno mai ha parlato come Lui: “Io vi dico …”, quante volte Gesù ha parlato così! E poi bisogna ascoltare la parola della Chiesa. Ma in fondo, qual è l’itinerario della trasfigurazione?
La Parola di Dio, la stabilità della Parola di Dio che è l’ubbidienza umile e docile, questa porta alla trasfigurazione. Con la Parola di Dio, Cristo ha dato l’immagine a tutte quante le creature che esistono, e che vivono; con la sua Parola Egli torna a dare all’uomo e alla donna di nuovo l’immagine che aveva dato loro per creazione; e cioè l’immagine e somiglianza a suo Padre e a Lui. In modo particolare noi adesso dobbiamo conformarci all’immagine di Cristo, perché la Parola di Dio è Cristo, e tutta la trasfigurazione nostra avviene nella Parola di Dio, nell’ubbidienza alla fede, perché nella Parola di Dio c’è lo Spirito e la Vita di Dio, ed è lì che noi recuperiamo la nostra vera immagine e somiglianza a Dio.
Gesù dice “Vieni e seguimi”, “fate come io faccio, io vi ho dato l’esempio, seguite le mie orme”; anche San Paolo dice: “Siate miei imitatori”, e voi, popolo di Dio ascoltate il Vangelo che vi viene annunziato, rimanete saldi nella vostra fede”; perché nella stabilità nella Parola di Dio, cioè nell’ubbidienza ad essa, possiamo davvero recuperare un volto più pulito, più lucido, più luminoso secondo il Vangelo. Preghiamo insieme il Signore che ci invita ad ascoltare Lui, perché Egli ci ascolti per recuperare nel tempo che dobbiamo vivere sulla terra il vero volto, quello che Gesù ci ha dato per creazione e per Redenzione.
Gesù ha voluto sfigurare il suo volto per prendere in pieno tutta la nostra debolezza, perché noi con i peccati abbiamo sfigurato il nostro volto, e Lui ha preso la nostra trasfigurazione cattiva sul suo volto, per comunicarci la sua trasfigurazione gloriosa sul nostro volto. Gesù ha sofferto, è morto sulla croce, è risorto. In questo tempo favorevole di conversione Egli ci dona la forza di recuperare con l’ubbidienza alla fede la vita divina che abbiamo perduto; ha reso più salda la nostra volontà nel mettere in pratica la sua Parola.
Il Signore ci dona il coraggio perché noi esperimentiamo l’impotenza dinanzi alla fragilità nella quale ricadiamo in modo ricorrente. Gesù ci dona la forza di ripulire il nostro volto, perché Lui possa guardarci, e come a Lui anche a noi il Padre dica: “Ecco un figlio in cui io mi compiaccio!”. L’ubbidienza di Gesù ha fatto sì che Gesù possa dire: “Chi vede me, vede il Padre”. Un giorno, prima di lasciare Padre Pio col quale aveva parlato, Gesù gli disse; “Adesso ti mando la Mamma mia, vedrai quanto è bella”. Mirando il volto della Madonna, Padre Pio esclamò: se non avessi la fede, penserei che tu sei Dio.