Recita la novena alla Beata Vergine di Pompei
Nel XIII secolo viene fondato l’ordine dei Domenicani, da qui comincia la devozione alla B.V. Maria attraverso il Rosario. È nei seguaci di San Domenico che vediamo il diffondersi di questa pratica con la recita di centocinquanta Ave Maria divise in tre momenti della vita di Cristo denominati misteri.
Il sacramentale utilizzato è la corona del Rosario: una catenella o cordicella con i grani, dove ad ognuno di essi corrisponde la recita di un Ave Maria. La facilità di questa modalità di preghiera, permise la diffusione di tale pratica nel popolo. Nel Rosario troviamo 15 misteri : (5 della Gioia, 5 del dolore e 5 della Gloria).
Nel 2002 Papa Giovanni Paolo II, con la lettera “Rosarium Virginis Mariae”, ha aggiunto i 5 misteri della Luce, i quali meditano alcuni momenti della vita di Cristo tra la gente.
Nel corso dei secoli l’iconografia della Madonna del Rosario ebbe svariate raffigurazioni(quadri, statue e mosaici), dove è sovente vedere Lei dare la Corona con il Bambin Gesù in Braccio. Molto spesso sono anche raffigurati inginocchiati ai piedi del Trono santa Caterina da Siena e san Domenico di Guzman.
Il 13 Novembre 1875 proprio uno di questi quadri venne trasportato in un paesino ai piedi del Vesuvio, donato da Suor Maria Concetta De Litala a Bartolo Longo; un avvocato da poco riavvicinatosi alla fede, cercava di diffondere la pratica del rosario tra i contadini, resosi conto dell’ignoranza religiosa che c’era tra di essi.
Il quadro fu esposto da subito nella Chiesa della parrocchia e numerose furono le grazie e i miracoli.
Visto che i fedeli ed i pellegrinaggi aumentavano, il Vescovo di Nola diete consiglio all’avvocato Longo di costruire un tempio. I lavori cominciarono nel 1876 e finirono nel 1887, quando fu pronto il quadro venne restaurato ed esposto su un trono, l’immagine venne incoronata di un diadema d’oro.
In breve tempo diventò un santuario e innumerevoli furono le grazie ed i pellegrinaggi.
Bartolo Longo e le sue opere
Oltre a costruire il santuario fondò anche :
- L’orfanotrofio femminile curato dalle suore Domenicane di Pompei ;
- Le suore Domenicane figlie del Rosario;
- L’istituto dei figli dei Carcerati diretto dai fratelli delle scuole Cristiane;
- Nel 1884 diresse il periodico “Il Rosario e la nuova Pompei”, presente ancora ai nostri giorni e diffuso in tutto il mondo;
- Il campanile del santuario alto 80 mt;
- Asili, scuole e ospizi per anziani sono altre opere da attribuirsi al suo operato.
La chiesa
La chiesa al suo interno è ricoperta interamente di Marmo; inoltre troviamo mosaici dorati e quadri ottocenteschi.
Ha la forma di una croce latina e vi è presente una cupola molto grande di 57 metri.
Nella cripta vi sono sepolti:
- La contessa Marianna;
- suor Maria Concetta De Litala;
- padre Alberto Maria Radente (Domenicano, confessore di Bartolo Longo e primo rettore del Santuario);
- Vescovi di Pompei;
- Vincenzo Celli;
- Giuseppe Formisano;
- Antonio Maria Rossi ;
- Francesco Saverio Toppi (per il quale è in corso il processo di beatificazione).
Anche lo Stesso Bartolo Longo vi era tumulato, ma dopo la beatificazione avvenuta nel 1980, nel 1983 viene trasferito a lato della cripta; successivamente nel 2000 viene messo in una cappella all’interno del santuario.
L’otto Maggio e la prima Domenica di Ottobre sono i giorni più frequentati del santuario, giorni nei quali viene recitata la solenne supplica alla Vergine di Pompei composta da Bartolo Longo.