Sulla Croce Gesù attrae a sé coloro che avevano e avranno interesse alla sua proposta di una vita santa. Alla sua Ascensione manda gli Apostoli a predicare, battezzare e governare; però è rimasto nel mondo nella SS.ma Eucarestia e nella testimonianza di coloro che gli sono fedeli. A Pentecoste, lo Spirito Santo consacra gli Apostoli e, solo allora, sono pronti ad andare nel mondo.
Nel sacramento della Cresima consacra tutti i cristiani e dona loro l’assistenza della Grazia che consente di non aderire a nessuna realtà del mondo che impedisce loro di camminare sulla via della fede. Al principio i discepoli seguono con grande entusiasmo il Maestro, poi, nell’ora delle tenebre, si smarriscono nel dubbio, e nel timore si chiudono nel Cenacolo. Tanti di noi cominciano con entusiasmo, quando si accorgono che devono portare la croce del cristianesimo vissuto nella sua integrità, si smarriscono nel dubbio che fa vacillare la fede, e ritornano a quello che avevano lasciato.
Il Risorto però entra nel Cenacolo a porte chiuse, annunzia la pace, da coraggio, fuga le tenebre, ridona la certezza e, prima ancora di salire al Cielo, resta al fianco di essi sulla terra continuando ad ammaestrarli. Gesù insieme con coloro che portano la sua croce cammina sulla via dell’amore a Dio e al mondo. Anche a te, come ai suoi discepoli, Gesù promette di essere al tuo fianco sempre e manda, dopo averlo promesso, lo Spirito Santo Consolatore, perché non perdiamo il coraggio nel testimoniare la sua vita di Risorto. I discepoli consacrati così dallo Spirito Santo, escono dal Cenacolo e vanno nel mondo da consacrati nel mondo, però come agnelli in mezzo ai lupi, ricordando bene le parole del Maestro che il mondo li odierà e li perseguiterà, come ha fatto con Lui.
Devi convincerti che il mondo rifiuta coloro che rispettano le norme della morale cristiana per ubbidire al loro Maestro. Essi, come i discepoli suoi tengono presente le sue raccomandazioni: “Siate semplici come le colombe e prudenti come i serpenti”. Ricordano, altresì, i suoi insegnamenti riguardo al cibo, al vestiario, alla casa dove fare dimora, al saluto da porgere a chi li accoglie e al comportamento da tenere con chi non li accoglie. La sua profezia si deve avverare per tutto il corso della storia, cioè non possono evitare la persecuzione: sarebbero stati arrestati, mandati davanti ai tribunali, fustigati, torturati, mandati a morte, dispersi.
Ai nostri giorni la persecuzione presenta aspetti diversi per ciascun cristiano. Così è avvenuto. Ma anche si è avverata la parola del Signore: la loro fede ha vinto il mondo. Come gli Apostoli, anche i cristiani devono perseverare nella preghiera insieme con Maria: “Tutti erano assidui e concordi nella preghiera insieme con Maria, la Madre di Gesù” (At 1, 14). La preghiera in comune garantisce la divina presenza di Gesù orante, e rende viva ed operante la comunione ecclesiale; la preghiera con Maria poi, mette a disposizione l’onnipotenza supplice della Madre di Gesù e della Chiesa, comunità universale dei credenti.
Le prime comunità hanno seguito le orme di Gesù e gli insegnamenti degli Apostoli. “Erano assidui nell’ascoltare gli insegnamenti degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere” (At 2, 42). Inoltre, “tutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comune… frequentavano il tempio… prendevano i pasti con letizia e semplicità di cuore, lodando Dio e godendo la stima di tutto il popolo” (At 2, 44 ss). Pietro racconta: “Siate sobri e vigilanti nel mondo, perché il demonio, avversario nostro, circuisce ognuno di noi come leone ruggente”. E raccomanda, ancora, di conservare una grande carità, perché questa copre una moltitudine di peccati. E ancora, lo stesso Pietro raccomanda che ciascuno viva secondo la vocazione ricevuta da Dio, mettendola a servizio della comunità: “Chi parla lo faccia con parole di Dio, chi esercita un ufficio lo compia con l’energia ricevuta da Dio”.
E poi aggiunge: “Non siate sorpresi delle persecuzioni, anche delle contrarietà e avversità di quelli che sono in casa, come se vi capitasse qualcosa di strano”. Ma assicura: “Nella misura in cui voi partecipate alle sofferenze di Cristo, rallegratevi, perché anche nella rivelazione della sua gloria, possiate rallegrarvi ed esultare, perciò, continuate a soffrire e a fare il bene, andate avanti” (1 Pt. cap. 4, 7 ss). Ma come vivere la vocazione alla vita cristiana che abbiamo ricevuto da Dio? Mettendola a servizio della propria famiglia, della Chiesa e della società. Sintetizziamo alcune norme pratiche: Vivere la propria vocazione alla fede con un cambiamento costante delle tendenze cattive che sono radicate nella natura umana; inoltre avanzare nella vita spirituale migliorando progressivamente la propria spiritualità, ritornando alle sorgenti della vita degli Apostoli e delle prime Comunità cristiane, dei Santi contemporanei che lo Spirito Santo ha suscitato e suscita nel mondo contemporaneo, in modo particolare Padre Pio, Madre Teresa di Calcutta e il Papa Giovanni Paolo II.
Vivere bene la propria specifica spiritualità con le sue risorse di grazia e di creatività apostolica, per gustare a fondo il carisma meraviglioso della propria vocazione cristiana. Avere salda e armonica la composizione tra la consacrazione che lo Spirito Santo ha fatto su ciascuno di noi, e la missione da compiere nella famiglia, nella società e nella Chiesa; vivere cioè tra la contemplazione a Dio e l’azione verso i fratelli. La dimensione mistica della vita cristiana nel mondo è mista: contemplativa e attiva. L’intima unione con Dio, mediante la preghiera e i sacramenti, e l’azione apostolica delle opere buone, e con la testimonianza che si attua col servizio umile, serio, intelligente, responsabile. Bisogna far leggere nella propria testimonianza che Dio solo ti basta, non hai bisogno di nulla e di nessuno per essere felice.
Un amore personale per il Signore deve rendere profondamente salda la spiritualità e ampiamente generoso il servizio. Il sì perenne a Cristo e il sì instancabile alla Sposa Chiesa deve essere un unico sì, perché la tua vita nascosta con Cristo sia sempre in Dio (Col. 3, 3). Fonte e culmine della vita spirituale del servizio al prossimo è la Liturgia Eucaristica associata alla frequenza periodica del sacramento della Riconciliazione e alla meditazione quotidiana, autentica vitalità di un vero cristiano nel mondo. Di qui scaturisce la preghiera personale e comunitaria, l’adorazione eucaristica, la Via Crucis, l’amore e la devozione alla Madonna con il Rosario, la gioiosa docilità alla parola di Dio, la filiale direzione spirituale, l’esame di coscienza.
È anche importante una direzione spirituale della famiglia, non solo partecipando insieme all’Eucaristia e alla preghiera in casa, ma anche un massiccio impegno di ciascuno e di tutti, al fine di condividere il cammino di fede, e di aiutarsi vicendevolmente nell’itinerario di vita spirituale. L’amore ai propri cari e al prossimo deriva dall’amore filiale a Dio. La vita spirituale è il principio dell’amore reciproco. La contemplazione nella preghiera diventa azione nella carità al prossimo all’interno della propria famiglia, e in ogni ambito civile e religioso. L’azione perfetta si chiama sevizio. Servire il prossimo è l’azione evangelica più autentica.
Servire, cioè dare a quelli a cui manca qualcosa, in particolare a quelli che soffrono nel corpo e nello spirito. Il servizio alla sofferenza sia simile ai modelli che Dio ci ha donato: Gesù, Maria e P. Pio, Madre Teresa, ecc. i quali hanno dato la vita per i fratelli. Cristo è il principio e la fonte della nostra missione nella famiglia e nel mondo. Dobbiamo unirci alla missione della Chiesa, nella sottomissione al Papa e al Vescovo, questo vuol dire camminare con Cristo sulla strada della Chiesa, a fianco a Maria e collaborare con chiunque vive lo stesso ideale di fede.
Come dobbiamo andare nella nostra missione nel mondo?
Poveri in spirito, per i poveri, casti di corpo e di spirito con Cristo e con Maria, contro le ingiustizie che ci sono nel mondo, a salvezza degli uomini, ubbidienti a Dio, alla Chiesa, e in modo tutto particolare allo Spirito Santo che suggerisce a tutti la Parola. Con chi andiamo nel mondo? Con Gesù e Maria camminiamo verso il Cielo, con il prossimo andiamo per la via della carità. Da chi andremo nel mondo? Da quelli a cui manca il dono della fede, ai poveri, a quelli a cui manca la salute, i malati, da quelli a cui manca Iddio, i peccatori. Dove? Dovunque ci troviamo nel mondo.