Recita con amore la novena a San Giuseppe Sposo (I sette dolori e gioie di San Giuseppe)
Da recitarsi per i nove giorni
†Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.Amen
Sette Dolori ed Allegrezze.
I. Sposo purissimo di Maria, glorioso s. Giuseppe, siccome fu grande il travaglio e l’angustia del vostro cuore nella perplessità di abbandonare la vostra illibatissima Sposa; così fu inesplicabile l’allegrezza, quando dall’Angelo vi fu rivelato il Mistero sovrano dell’Incarnazione. Per questo vostro dolore, e per questa vostra allegrezza vi preghiamo di consolar ora e negli estremi dolori l’anima nostra con l’allegrezza di una buona vita e di una santa morte somigliante alla vostra in mezzo di Gesù e di Maria.
Pater, Ave, Gloria
II. Felicissimo Patriarca, glorioso S. Giuseppe, che trascelto foste all’ufficio di Padre putativo del Verbo umanato, il dolore che sentiste nel vedere nascere con tanta povertà il Bambino Gesù, vi si cambiò subito in giubilo celeste nell’udire l’armonia angelica, e nel vedere le glorie di quella splendentissima notte. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza vi supplico di impetrarci, che dopo il cammino di questa vita ce ne passiamo ad udir le lodi angeliche, ed a godere gli splendori della celeste gloria.
Pater, Ave, Gloria
III. Esecutore obbedientissimo delle divine leggi, glorioso S. Giuseppe, il Sangue preziosissimo che sparse nella Circoncisione il Bambino Redentore vi trafisse il cuore, ma il Nome di Gesù ve lo ravvivò riempiendolo di contento. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza otteneteci, che tolto da noi ogni vizio in vita cui Nome santissimo di Gesù nel cuore e nella bocca giubilando spiriamo.
Pater, Ave, Gloria
IV. O fedelissimo Santo, che a parto foste dei Misteri della nostra Redenzione, glorioso S. Giuseppe, se la profezia di Simeone di ciò che Gesù o Maria erano per patire, vi cagionò spasimo di morte, vi ricolmò ancora di un beato godimento per la saluto e gloriosa risurrezione, che insieme predisse dover seguire di innumerabili anime. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza, impetrateci che noi siamo nel numero di quelli, che poi meriti di Gesù, e ad intercessione della Vergine Madre hanno gloriosamente a risorgere.
Pater, Ave, Gloria
V. O vigilantissimo Custode, famigliare intrinseco dell’incarnato Figlio di Dio, glorioso S. Giuseppe, quanto penaste in sostentare e servire il Figlio dell’Altissimo, particolarmente nella fuga, che doveste fare in Egitto: ma quanto ancora gioite avendo sempre con voi lo stesso Dio, e vedendo cadere a terra gli idoli Egiziani. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza impetrateci, che tenendo da noi lontano il tiranno infernale, specialmente colla fuga delle occasioni pericolose, cada dal nostro cuore ogni idolo di affetto terreno: e tutti impiegati nella servitù di o di Maria, per loro solamente da noi si viva e felicemente si muoia.
Pater, Ave, Gloria
VI. O Angelo della terra glorioso S. Giuseppe, che ai vostri cenni ammiraste soggetto il Re del Cielo, o la consolazione vostra nel ricondurlo dall’Egitto intorbidissi col timore di Archelao; assicurato nondimeno dall’Angelo, lieto con Gesù e Maria dimoraste in Nazaret. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza impetrateci, che da timori nocivi sgombrato il cuore, godiamo pace di coscienza, e sicuri viviamo con Gesù e Maria e fra loro ancora moriamo.
Pater, Ave, Gloria
VII. O esemplare di ogni santità glorioso San Giuseppe, smarrito che aveste senza vostra colpa il fanciullo Gesù, per maggior dolore tre giorni lo cercaste. Finché con sommo giubilo godeste della vostra Vita ritrovata nel tempio fra i Dottori. — Per questo vostro dolore e per questa vostra allegrezza vi supplichiamo col cuore sullo labbra ad interporvi, onde non ci avvenga mai di perdere con colpa grave Gesù; ma se per somma disgrazia lo perdessimo, tanto con indefesso dolore lo ricerchiamo, finché favorevole lo ritroviamo, particolarmente nella nostra morte, per passare a godono in Cielo, od ivi con voi in eterno cantare le sue divine misericordie.
Pater, Ave, Gloria
Antiph. Ipse Jesus erat incipiens quasi annorum triginta, ut putabatur Filius Joseph.
V. Ora pro nobis Sancte Joseph.
R. Ut digni efficiamur promissionibus Christi
Deus qui ineffabili providentia Beatum Joseph sanctissima Genitricis tuae sponsum eligere dignatus es: praesta quaesumus, ut quem Protectorem veneramur in terris, intercessorem habere mereamur in coelis. Qui vivis et regnas in secula seculorum . Amen.
INDULGENZE PER LE 7 ALLEGREZZE ED I 7 DOLORI E PER LE DOMENICHE DI SAN GIUSEPPE
A sempre più infervorare i fedeli nella devozione a s. Giuseppe, a chiunque pratica il suesposto esercizio de’ suoi Dolori ed Allegrezze, Pio VII il 9 dic. 1819 accordò l’indulgenza di 100 giorni una volta al giorno, e di 300 in ogni Mercoledì non che in tutti e nove giorni precedenti così la sua festa, 19 Marzo, come quella del suo Patrocinio nella III Dom. dopo Pasqua oltre la Plen. in dette due feste, ricevendo i SS. Sacramenti. Più indulgenza Plenaria a coloro che 1′ avranno praticato per un mese intero in un giorno a scelta, confessandosi e comunicandosi — Inoltre Gregorio XVI, 22 Gen. 1836, concesse a chi lo praticherà per 7 continue domeniche fra l’anno, da scegliersi ad arbitrio, Indulgenza di 300 giorni in ciascuna delle prime e domeniche e la Plen. nella settima confess. e comunic. — Pio IX in seguito, 1 Febb. 1847, confermò le suddette Indulgene e vi aggiunse l’Indulgenza Plenaria in ciascuna delle 7 domeniche, purchè, premesso il suddetto esercizio, e ricevuti i SS. Sacramenti si visiti una chiesa, pregandovi secondo la mente di S. Santita. La quale ultima concessione lo stesso Pont. 22 Marzo 1847, la estese a favore anche di coloro, che non sapendo leggere reciteranno solamente i 7 Pater, Ave e Gloria, attempiendo però le surriferite condizioni.