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Home Novene Novena a Gesù Bambino di Praga

Novena a Gesù Bambino di Praga

da Redazione 7 Aprile 2020
1.066 visualizzazioni

Recita con amore la novena a Gesù Bambino di Praga

† Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo.Amen

 

PRIMO GIORNO

Un dono prezioso

 

Perché la Novena riesca con frutto, si raccomandano due cose importantissime:

– Innanzi tutto accostarsi ai Santi Sacramenti, od essere almeno in grazia di Dio.

– Avere la fede più viva nella bontà onnipotente di Gesù Bambino. Gioverà a ciò ripetere spesso fra il giorno: Signore, accresci in me la fede!.

 

«Le do’ quanto ho di più caro al mondo» diceva la principessa Polissena nel regalare al priore dei Carmelitani Scalzi di Praga la statuina del S. Bambino Gesù. Un piccolo Gesù in cera, con la sinistra che regge il mondo e con la destra in atto di benedire. Un vero tesoro di cielo!

Comprendi, o anima devota?… Gesù de­ve essere anche per te ciò che hai di più caro al mondo.

Che ami tu?… I piaceri, gli onori, le ricchezze, la vita?…

Ebbene, sotto la corteccia del piacere, troverai la spina acuta del dolore; dietro gli onori troverai il fumo che svanisce; tra le ricchezze, non usate rettamente, troverai il tarlo che le rode e le consuma. Non dimen­ticare mai la felicissima frase del Santo Padre Pio XI: «Il denaro è un pessimo pa­drone, ma è un ottimo servitore». Bisogna servirsene giustamente e senza tenervi at­taccato il cuore…

Tu senti l’attacco anche alla vita. È giu­sto. Ce l’ha data il Signore. Tutti i doni di Dio sono grandi; sopra tutti, nel campo na­turale, la nostra vita. Essa, irradiata dal so­prannaturale, ci dà le vere gioie del presente e le gioie infinite dell’eternità.

Ma tu come intendi la vita?… Forse quel­la frivola e mondana che appaga solo i sensi e fa dimenticare i beni eterni del Cielo? Ti sbagli. Intesa così, diventa una bolla di sa­pone, iridescente e scintillante se vuoi, ma sempre una bolla di sapone… Un piccolo soffio di vento, e la bolla ritornerà una goc­cia d’acqua più o meno sporca; nulla più. No, no: la vita è ben altro!… Ricordalo!

Essa è un viaggio per l’eternità, è un mez­zo alla gloria che non muore. Guai a colui che svisa questo concetto della vita, e si ferma ai suoi bagliori evanescenti!…

E, nella vita, Gesù è tutto. E’ la sapienza che apre le intelligenze, è la forza che domi­na le volontà, è il sorriso che abbella le fronti, è la virtù che nobilita i cuori, è la grazia che imparadisa le anime…

Togli il sole alla terra; che ti reste­rebbe?… Un buio senza nome, un caos sen­za fine…

Togli Gesù alla tua vita; che sarebbe di te?… Saresti un povero uccello senza ali, un pesciolino che boccheggia fuor d’acqua, un povero cadavere ambulante… Cadavere, comprendi?…

Volete andarvene anche voi? disse un giorno Gesù ai suoi Apostoli. – E dove andremo noi lungi da Te? rispose Pietro; Tu solo hai parole di eterna vita!

Anima devota, ripeti anche tu le parole di S. Pietro e fanne tesoro. Hai troppo bisogno di Gesù, per potere startene lonta­no!… Non sei qui ad implorare i suoi celesti favori?…

 

PREGHIERA
Sì, o Santo Bambino Gesù, ho bisogno estremo di Te. Come potrei farne a meno?… Anch’io ripeterò coll’Apostolo: A chi an­dremo? Tu solo hai parole di eterna vita!… E la vita io voglio: da Te, in Te e per Te.

Vita materiale, o Gesù, finché mi vorrai conservare i tuoi doni di natura. Vita di grazia, perché Tu solo sei creatore della grazia e santificatore delle anime. Vita di gloria, perché soltanto per Te e in Te io spe­ro di averla un giorno, o Gesù, in Paradiso.

Ma una grazia particolare sono qui a chiederti in questo momento; una grazia che mi sta tanto a cuore, per cui intendo intraprendere questa devota novena … (si può esporla). Deh! ascolta, o Gesù Bambi­no, i miei gemiti… Fa che i miei voti siano presto esauditi… Non ti riveli forse a noi bambino per attrarci più facilmente al tuo divin Cuore ed animarci alla confidenza? Io l’ho questa confidenza in Te… Non ren­derla dunque vana… E mentre io verrò a Te, ogni giorno della novena, a chiederti la sospirata grazia, Tu ascoltami, sorridimi e per i meriti della tua divina Infanzia esaudiscimi.

Fa che le mie lacrime siano presto terse, e al pianto del dolore succeda il sorriso della gioia, perchè Tu solo, o Gesù, sei la gloria e il sorriso delle anime che sperano in Te.

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

SECONDO GIORNO

Tutto ottiene chi prega davanti a Gesù Bambino

Nel consegnare la graziosa statuina al priore del Carmelo di Praga, la principessa Polissena non soltanto donava quanto di più caro aveva al mondo, ma faceva anche una profezia: – Padre mio, – diceva – onori molto questo Divin Fanciullo, e stia certo che nulla mancherà al suo convento; perchè io so per prova che tutto ottiene chi prega con cuore retto davanti a questa sta­tuetta. – E la profezia di questa pia donna si è avverata.

Profezia? Sì, o anima devota! Ma prima che dalla principessa Polissena, la profezia uscì dal labbro divino di Gesù. Durante il celebre discorso della Montagna, Egli diede precetti e consigli: – Chiedete e vi sarà da­to: cercate e troverete: picchiate e vi sarà aperto. Ed altrove: – Quanto domandere­te nell’orazione, credendo, lo otterrete. – Qualunque cosa domanderete al Padre nel nome mio, lo farò: se chiederete qualche cosa in nome mio, Io la farò.

Vedi, o anima devota? Gesù lega ogni grazia alla preghiera. Non questa a quella grazia, ma tutte, purchè – s’intende – la domanda sia ragionevole e non contraddica agli alti fini della sua Provvidenza nel governo del mondo.

Oh! se tu conoscessi il valore della pre­ghiera; se tu sapessi farla bene!… Tu infilzi distrattamente una lunga litania di Pater e di Ave Maria e credi di aver pregato bene. Forse Gesù, dopo quella lunga litania, po­trebbe ripetere a te le stesse parole che disse un giorno ai farisei ipocriti: Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me.

Sicuro. È il cuore che Gesù vuole. L’ac­cento del cuore che geme, che sospira, che implora è la miglior preghiera a Gesù.

Ricordi il buon ladrone su la croce? Una sola parola gli valse il paradiso. Ricordi la povera samaritana? Balbettò una parola so­la che prorompeva sitibonda dal cuore: Si­gnore, dammi di quest’acqua, e Gesù la fe­ce santa… E i due poveri ciechi di Gerico, che dissero per riavere la vista, se non: Signore, figlio di David, abbi di noi pietà. Signore, si aprano gli occhi nostri?

Ricordati però che davanti a Dio tu non hai dei diritti, ma dei doveri. Gesù potrà mettere a prova la tua fede e la tua perseve­ranza. Guai se ti lasci abbattere alla prima ripulsa!… Soltanto alla sua insistenza la ca­nanea deve la salvezza della propria figlia. E Gesù, dopo averla provata a lungo, le diede ampia lode: – Donna, grande è la tua fede: ti sia fatto come desideri.

Prega dunque Gesù Bambino. Pregalo come un infermo che si rivolge al medico, come un figlio che implora la mamma sua. Domandagli le grazie di cui abbisogni, ma chiedile con cuore retto e umile perseveran­za: grazie spirituali ed anche materiali. Non legargli però le mani; e, dopo aver pregato, ripeti la sua stessa preghiera: Signore, sia fatta la tua volontà e non la mia! Noi siamo piccole sue creature e non conosciamo il nostro miglior bene. Egli solo lo sa, e lo vuole. Lasciamolo dunque fare, chè non avremo a pentircene.

PREGHIERA
O Gesù Bambino, proprio così. Piccola tua creatura, io Ti prego e Ti scongiuro per me, per le persone a me care, per la grazia che attendo dalla tua bontà infinita… Tu conosci il mio miglior bene; dammelo dun­que, o Gesù.

Deh; allontanami da ogni tentazione, li­berami da ogni male, donami il cibo mate­riale e spirituale, fa insomma che ad ogni mio sospiro corrisponda una tua grazia e che ogni domanda del mio cuore trovi in Te una crescente abbondanza dei tuoi divini favori. Signore, mio Dio, ascolta la mia preghiera: accordami la grazia particolare che ti domando, se è per il bene dell’anima mia…

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

TERZO GIORNO

Sorriso di grazia

Appena la statuina del Santo Bambino Gesù fu collocata nell’oratorio interno del convento di Praga, accorsero a venerarla i novizi ed i religiosi tutti, tra i quali v’era il Padre Cirillo, il futuro apostolo di Gesù Bambino di Praga. Gesù ebbe caro tale omaggio e sparse su di loro i suoi primi sor­risi. I novizi furono presi da insolito fervo­re, ed i religiosi sentirono una forte spinta verso la perfezione. Anche i beni materiali del convento ne ebbero vantaggio.

Eccoti, o anima cristiana, i primi frutti della devozione al divin Bambino: santo fervore.

Gesù odia la tiepidezza. Soltanto chi si allontana dal fuoco può sentirsi raffredda­re, e Gesù è fuoco divino di amore. La tie­pidezza è sintomo cattivo di un’anima lon­tana da Gesù.

Alcuni la chiamano una malattia spiri­tuale; peggio ancora, una vera etisia spiri­tuale. Chi ne è colpito crede di vivere spiri­tualmente ed ha vicina la morte. Ben disse lo Spirito Santo al tiepido: – Poichè tu sei tiepido io comincerò a vomitarti dalla mia bocca. – Un vomito incipiente!… Quale nausea!… Ecco la triste sorte dei tiepidi. Ma non sarà più facile, se vicini a Gesù. Egli ha promesso ai tiepidi il fervore, ed il fervore è vita, è calore, è principio di salvezza.

Bello il fervore, ma ancora migliore la perfezione. Gesù prende l’anima e la guida, di virtù in virtù, di grazia in grazia, di con­templazione in contemplazione alla vetta della santità. Dio discende verso l’anima, e l’anima ascende verso Dio. Così essa vivrà di Dio e in Dio, come i tralci vivono della vite. La linfa della vite sarà la stessa linfa dei tralci.

Suvvia, o anima devota, non ti solletica il fervore, non ti ammalia l’ideale della perfe­zione? E l’uno e l’altra puoi avere, sotto la guida benefica e potente di Gesù Bambino.

PREGHIERA
O Gesù Bambino, fuoco divino di amo­re, centro e creatore della cristiana perfe­zione, a Te io vengo, ai tuoi piedi mi pro­stro. Vedi le debolezze mie, i miei innume­revoli difetti, la mia abituale inclinazione al peccato. È forse questa mia colpevole incli­nazione l’ostacolo maggiore ad ottenere le grazie che tanto desidero. Ebbene, o Gesù, fa che io risorga dal mio stato e m’incam­mini risoluta per la via santa del fervore ed anche della perfezione. Riscalda il povero mio cuore e accendilo del tuo santo amore. Così i suoi palpiti ti giungeranno più gradi­ti, e tu ascolterai benigno la mia preghiera, accordandomi la grazia che ti domando.

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

QUARTO GIORNO

La Statuina scomparsa

Da due anni il Carmelo di Praga possedeva l’inestimabile tesoro della statuina miraco­losa, quando un feroce grido di guerra in­vase la Boemia. Trasferiti altrove il novizia­to e la maggior parte dei religiosi, rimasero a custodia del convento due soli padri. Ven­nero gli eretici e profanarono chiesa e con­vento. La stessa statuina non fu rispar­miata, che anzi, profanata sacrilegamente, ebbe le manine spezzate e buttata fra i rot­tami.

Da quel momento incomincia una dolo­rosa Via Crucis per i poveri Carmelitani e una triste odissea per l’intera città di Praga.

Com’è triste la vita quando scompare Gesù!… Rammenti, o anima devota, le pe­ne, le ambasce della Madonna e di S. Giu­seppe, quando – nel ritorno da Gerusa­lemme – smarrirono Gesù?

E quando si può perdere Gesù? Commettendo il peccato mortale. Questo ha il nome con sè: è morte all’anima. Non già che l’anima – creata immortale – possa real­mente morire, ma muore alla sua vera vita, cioè alla grazia. Anche il povero galeotto, condannato alla segregazione cellulare, ha ancora la potenza alla libertà, ma l’eserci­zio della libertà per lui è spento. Pur viven­do nel mondo, è segregato dal mondo, è segregato dalla vita sociale.

Povera anima, quando è incatenata dal peccato mortale! Creata libera, è diventata schiava di satana; rivestita della stola della grazia, l’ha macchiata turpemente; resa agi­le ai voli radiosi verso l’infinito, si è addos­sato un peso enorme che l’inchioda all’in­ferno. Amica di Dio, figliuola di Dio, erede dei doni di Dio, destinata all’amore eterno, si è buttata a capo fitto negli artigli di sata­na, coll’infelice prospettiva di un odio eter­no negli eterni tormenti.

Anima cristiana, ti senti forse lontana dal tuo Dio? Rientra in te stessa, piangi le tue colpe, ripara il passato con una buona Con­fessione e ritorna a Gesù. Promettigli una completa, costante risurrezione, e Gesù avrà ancora per te i suoi sorrisi, le sue grazie, le sue benedizioni.

PREGHIERA
Sì, perdono, o Santo Bambino Gesù!… Ben riconosco le mie colpe, e sento vergo­gna di me stessa. Io le detesto, le piango e prometto col tuo divino aiuto di non com­metterle più.

Forse la mia lontananza da Te mi fa tar­date tante grazie che Tu mi avevi preparate e che mi volevi largire. Ebbene, ecco che di nuovo io a Te mi avvicino, pentita e contri­ta. Tu ritorna a me, o Gesù, e con Te ritor­nerà all’anima mia il tuo amore, la tua gra­zia, il tuo conforto. Purifica il mio cuore da ogni macchia, affinchè sia meno indegno di Te. Allora solo potrò sperare di venire esaudita nella mia domanda, ed avrò da Te la grazia che sospiro.

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un dì sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

QUINTO GIORNO

«Abbiate pietà di me ed io avrò pietà di voi»

La statuina miracolosa, dopo sette anni di abbandono fra i rottami, fu alfine ritrovata dal Padre Cirillo e rimessa nel suo antico onore. Ma al Bambino mancavano le mani ed Egli ne mosse lamento al pio religioso:

– Abbiate pietà di me ed io avrò pietà di voi. – Rendetemi le mie mani ed io vi con­cederò la pace. – Più voi mi onorerete, più io vi favorirò.

Tre incisi, tre promesse. Vediamo oggi la prima: Abbiate pietà di me ed io avrò pietà di voi.

Gesù, dopo la sua risurrezione e la sua gloriosa ascensione al cielo, più non soffre e più non può soffrire. Ciò non toglie che l’ingratitudine nostra sia stata causa di maggior sofferenza alla sua santa Umanità durante la sua vita terrena e specialmente durante l’agonia nell’orto degli ulivi, e che ancora, per quanto sta in noi, si cerchi di rinnovargli le sue sofferenze.

Sotto questo senso si dice che Gesù soffre attualmente. Egli soffre nel suo Corpo mi­stico, la Chiesa, osteggiata, contraddetta, calunniata, perseguitata. Ogni attentato contro la sua Chiesa è una nuova passione, talvolta una vera crocifissione, che si rinno­va contro di Lui che n’è il Capo.

Anche ogni attacco contro le membra di questo Corpo mistico, che sono tutti i fede­li, è un attacco contro di Lui. Dunque, sot­to la veste del poverello, dell’innocente, dell’afflitto, dell’apostolo, del sacerdote, noi troviamo sempre Gesù che soffre, che sente, che dolora, che salva, che distribui­sce i suoi tesori di grazia. Disprezzare i po­veri, scandalizzare gli innocenti, volgere le spalle agli afflitti, perseguitare gli apostoli, combattere i sacerdoti è un tentativo insano di offendere Gesù, di rinnovargli le più atroci sofferenze. Per questo Egli dice: abbiate pietà di me.

Anima devota, hai tu pietà di Gesù?… Lo soccorri nei suoi poverelli con la pratica delle opere di misericordia? Che fai tu per la salvezza dell’innocenza, per la salvezza della gioventù così tentata al male? Hai tu zelo per la gloria di Dio, per il trionfo della fede nelle anime? Partecipi alle opere di apostolato della tua parrocchia? Hai rispet­to e cuore per i sacerdoti, ministri di Gesù Cristo?

Sono queste le opere che ti attireranno le benemerenze del cielo. Con queste, eserci­tate con prudenza, con costanza, anche Ge­sù avrà pietà di te. Pietà delle tue miserie, delle tue debolezze, delle tue imperfezioni, delle tue necessità, e ti verrà in soccorso. Suvvia, o anima devota, ti è aperta la porta; non hai che da entrarvi.

PREGHIERA
Oh! Sì, pietà di me, o Santo Bambino Gesù. A Te io dedico i frutti della mia intel­ligenza, del mio cuore. Tutto quanto di buono io posseggo, tutto il bene che io pos­so fare, voglio che tutto sia diretto alla glo­ria tua, alla santificazione delle anime. Dammi delle anime, o Gesù Bambino, da ricondurre, da portare a Te.

E Tu, abbi pietà di me: consolami nella presente mia afflizione e donami tutte quel­le grazie che mi sono necessarie. Ben sai il favore che ti chiedo: esaudisci dunque la mia domanda…

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Parer, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

SESTO GIORNO

«Io vi concederò la pace»

Una seconda promessa ha fatto il S. Bambino Gesù di Praga al P. Cirillo: Io vi concederò la pace. La Boemia era tuttora sotto la minaccia degli invasori. Vediamo brevemente.

Chi non conosce, o anima cristiana, quan­to è mai funesta una guerra?… Quanti dolo­ri, quante lacrime, quante sofferenze!… Perchè? perchè manca la pace. La pace è la tranquillità nell’ordine, e per conseguenza col disordine la pace se ne va.

Applica ora all’anima tua. Quando in te non vi è la pace? Quando vi è il disordine verso Dio, verso te stesso, verso il prossi­mo. Un Dio dimenticato, i proprii doveri conculcati, il prossimo malmenato od op­presso nei suoi diritti di carità e di giustizia, sono quelli che rubano la pace e mettono l’inferno nel cuore. Ah!… il cuore sente tal­volta il rimorso. Ed è ben grande se riesce a turbare i sonni tranquilli, a far soffrire un inferno anticipato.

E nella tua famiglia regna la pace?… So­no rispettati i reciproci doveri dei figli verso i genitori, dei genitori verso i figli, dei co­niugi tra di loro?… Sono insomma rispetta­ti i diritti di Dio, base di ogni dovere e di ogni diritto dell’uomo?…

Povera quella famiglia dove Iddio venne allontanato come un importuno!… Non vi regnerà che la discordia, la gelosia, la di­sobbedienza, la ribellione, la maledizione.

Ritorni, o anima devota, la pace in te e nella tua casa. E se vuoi vera pace, fa che ritorni in te e nella tua casa Gesù ch’è la perfezione dell’ordine. Ricorda gli esempi luminosi dei Santi pur tranquilli e sereni in mezzo alle tempestose traversie della vita. Ricorda le famiglie cristiane meravigliosa­mente unite nel vincolo santo della carità. Oh quanto è bello e giocondo il vedere i fratelli abitare sotto lo stesso tetto, in unione con lo stesso Padre che sta nei cieli!… Prega Gesù Bambino che alla tua casa conceda la vera pace, ma particolarmente la conceda all’anima tua. Se tu sarai in pace con Gesù, avrai ragione di sperare nei suoi sovrani benefici.

PREGHIERA
O Santo Bambino Gesù, Agnello divino che togli i peccati del mondo, donami la pa­ce: quella pace che gli Angeli cantarono sul­la tua capanna; quella pace che Tu donasti ai tuoi discepoli prima di salire al cielo. Fa che discenda su di me e su la mia famiglia. Io la invoco e la impetro da Te, o Gesù Bambino, che sei il Principe della pace. Scenda piena e copiosa, ed io sarò consola­to nella presente mia tribolazione; sarò consolato durante la mia vita intera e più ancora nel regno della tua gloria che è re­gno di eterna pace. Dammi la pace al cuore in questo istante, col dirmi che vuoi esau­dirmi e che la grazia desiderata mi sarà presto concessa…

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

SETTIMO GIORNO

«Più voi mi onorerete, più Io vi favorirò»

La terza promessa fatta a Padre Cirillo da Gesù Bambino, è di tutte il compimento e la perfezione: – Più voi mi onorerete, più Io vi favorirò. – Non ha bisogno di grande spiegazione.

Il Cuore divino di Gesù possiede tesori inesauribili, ma la condizione prima per averli è il dare a Lui l’onore che gli compete coll’osservare la sua santa legge, col com­piere la sua adorabile volontà. Più l’uomo lo onora e più è favorito. L’onorarlo ed es­serne favoriti stanno in ragione diretta. Ri­corda la sua vita mortale: accorsero i pasto­ri a venerarlo, accorsero i Magi ad adorar­lo, e tutti ebbero il dono della santità.

La casa di Betania ospitò cordialmente Gesù, e Gesù vi portò due risurrezioni: la spirituale alla Maddalena e la corporale a Lazzaro.

Zaccheo onora Gesù dalla cima di un si­comoro, e Gesù entra nella sua casa e vi porta la salute.

Nella stessa casa di Betania si avanza la Maddalena portando un vaso di finissimo unguento. Spezza il vaso e sparge il nardo prezioso sul capo di Gesù. Mormora la sor­dida ipocrisia, la turpe avarizia personifica­ta in Giuda, per inutile spreco, ma Gesù in­sorge a difendere l’atto gentile della donna: – Sempre avrete dei poveri con voi; Io non sempre vi sarò. In verità vi dico: dovunque sarà predicato il Vangelo, si ricorderà que­sto atto pietoso.

Anche la Veronica, con un bianco pannoli­no, asciuga il volto sanguinante e polveroso di Gesù, e Gesù, per tale atto di tenera pie­tà, le lascia un ricordo perenne e la chiama alla santità.

Nella stessa istituzione dell’Eucaristia Gesù dimostra quanto voglia essere onora­to. Comanda di preparare il cenacolo e di prepararlo convenientemente.

Ma guai a chi gli nega il dovuto onore e lo disprezza!

Già il profeta Simeone, palleggiando tra le sue scarne mani Gesù Bambino, aveva vaticinato: Questo Bambino è posto in ro­vina e in risurrezione di molti. E difatti tut­ta la storia della devozione del Santo Bam­bino di Praga non è altro che l’applicazione di tale profezia. A chi l’onora, Gesù Bam­bino è risurrezione, è amico, è benefattore, è sorgente di grazie e di favori. Basti ricor­dare quel nobil uomo che a sue spese ritor­nò le manine alla Statuina monca.

Ma a chi lo disprezza, è rovina e morte. Eloquente l’esempio di quell’eretico occul­to che, lavorando l’urna del S. Bambino in Praga, lo beffeggiò con bestemmie, e in ca­po a tre giorni morì come invasato. Che di­re poi di quella donna che, vista una volta la statuetta esposta nella pubblica chiesa, tentò rapirla? Ma gliene incolse assai male.

Fortunato dunque chi l’onora, sventura­to chi lo maltratta e disprezza! E tu che risolvi?…

PREGHIERA
Ho già deciso, o Santo Bambino Gesù. Io voglio essere tua, tutta tua. Benedirò il tuo nome, abbraccerò la tua devozione e la propagherò col più grande fervore.

So quanto tu ami di essere onorato attra­verso l’immagine di Praga, e quanti benefi­ci prodighi a chi ricorre a Te con rispetto.

Eccomi, o Santo Bambino, a porgerti gli umili miei omaggi. Voglio che la mia vita intera sia un continuo onore a Te, mio Dio e mio tutto.

E Tu, o Santo Bambino, fammi degna dei tuoi divini favori. Bramo anzitutto i fa­vori che si eterneranno in cielo, ma deside­ro ancora i tuoi favori terreni. Tu sai la gra­zia che ti domando… Siimi conforto nelle mie afflizioni, siimi sostegno nei pericoli, guida nelle mie azioni, salute nelle infermi­tà. Apri a me ed ai miei cari tutti i tesori del tuo amore infinito, e concedi agli afflitti, ai bisognosi che ti pregano, le tue più ampie benedizioni.

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

OTTAVO GIORNO

Infanzia privilegiata

I primi ex-voti, le prime tavolette di rico­noscenza che guarnirono il tabernacolo di cristallo del S. Bambino Gesù di Praga, fu­rono ex-voti e tavolette votive di fanciulli graziati. Così Gesù manifesta ancora la sua sovrana predilezione per i bimbi, per gli innocenti.

Sempre Gesù amò i bimbi e li amò sopra tutti gli altri. Egli li chiamava intorno a sè, posava su di loro la sua mano benedicente, li accarezzava, li baciava in fronte. Quando gli apostoli, seccati per tanto pispigliare di birichini, si sforzavano di allontanarli, Ge­sù apriva loro il passo e li invitava a sè, dol­cemente esclamando: Lasciate che i pargoli vengano a me.

Sempre affabile e mite con tutti, ebbe una parola rovente contro gli scandali dati ai fanciulli; ed alle madri che salivano pian­genti il calvario, Gesù con commozione in­tensa disse: Non piangete su di me, o fi­gliuole di Gerusalemme, ma sopra i figli vo­stri. Perchè tale pianto?… Perchè i figli loro, perduta l’innocenza e la semplicità si trovavano forse in mezzo ai bestemmiatori e ai crocifissori di Gesù.

Anima devota, considera i tuoi grandi doveri. Tu devi impiegare tutte le tue forze per salvare la fanciullezza dalla rovina che la minaccia. Ma tu devi soprattutto ricopia­re la semplicità e l’innocenza dei fanciulli. Contempla un innocente.

Quale semplicità di sorriso, quale ingenui­tà di parole!… È un fiore che sboccia al pri­mo bacio del sole, irrorato dalla rugiada ce­leste. Tale deve essere il tuo cuore. Gesù l’ha detto troppo chiaramente: Se non vi farete piccoli come questi innocenti non entrerete nel regno dei cieli. Bando dunque alla ipocri­sia, al fango dell’età matura; ritorna alla semplicità e all’innocenza dei primi anni e sarai beniamina di Gesù.

Ancora: ama la fanciullezza, ama la gio­ventù. Fa, per quanto puoi, che essa trovi una sufficiente istruzione religiosa, che fug­ga dai pericoli, che eviti le cattive compa­gnie, che trovi nei ricreatori, negli oratori maschili e femminili, nei circoli cattolici un posto dove possa servire a Dio nell’allegrezza, senza ombra di peccato. Sono questi i due mezzi coi quali potrai attirare su di te il sorriso benedicente del Santo Bambino Gesù.

PREGHIERA
Grazie, o Gesù Bambino, della duplice lezione che oggi mi hai impartito. Io rifor­merò il mio cuore, così anemico e impecia­to, e lo incamminerò su la via dell’infanzia spirituale.

Metterò poi a disposizione della fanciul­lezza e della gioventù la mia mente, il mio cuore, i mezzi di cui posso disporre. Fa che salvi delle anime, o Gesù Bambino, e porte­rò in salvo la povera anima mia. Fa che io salvi delle anime, e potrò sperare a ragione di essere consolata nella mia presente neces­sità.

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

NONO GIORNO

Là sarà un Oratorio dedicato al mio Figliuolo

La statuina, tranne qualche eccezione, ordinariamente risiedeva nell’oratorio interno del convento, ma Padre Cirillo sospi­rava per Gesù Bambino una cappella pro­pria, esclusivamente riservata al suo culto. Il cielo l’appagò. Circondata da un corteg­gio di angeli, gli apparve la Santissima Ver­gine, e indicandogli un sito, gli fece inten­dere: «Là si avrà l’oratorio per il mio Fi­gliuolo». Scomparve la visione, e sul posto si trovarono mirabilmente tracciate le linee d’una cappella. Quando i lavori furono ter­minati, vi fu collocata la statuetta di Gesù Bambino. Col tempo, per soddisfare alla pietà del pubblico, veniva trasferita la statua in un oratorio più ampio annesso alla chiesa dei Carmelitani, finchè, dopo un secolo i Re­ligiosi la collocarono definitivamente nella medesima loro chiesa di S. Maria della Vit­toria, dove si trova attualmente.

La Madonna offre la sede pel suo divin Figliuolo.

Trascorsero da allora molti anni: passa­rono oltre due secoli. Non per nuova appa­rizione della Vergine, ma certo per sua ispi­razione, sul poggio d’Arenzano, presso un altro Carmelo, più che un semplice orato­rio, sorse un grandioso artistico santuario, nel quale un trono magnifico, torreggiante su l’altare maggiore, accoglie la preziosa effige del Santo Bambino Gesù, copia di quella di Praga e non meno prodigiosa. Anima devota, ecco l’opera della Vergine santa. Maria ama il suo divin Figlio, e non altro desidera che Egli sia da tutti amato ed onorato.

Essa porta, naturalmente e necessaria­mente, a Gesù: Per Mariam ad Jesum! Madre e Figlio non li troverai mai disgiunti. Non possono separarsi.

Fu Maria a darci Gesù Salvatore: noi lo dobbiamo a Lei. A sua volta Gesù ricono­sce e concede alla Madre sua il potere di av­vocata, di mediatrice, di regina, di Madre nostra. Egli è fonte delle grazie, ma vuole che Maria sia il canale per cui le grazie ven­gono a noi. Egli è il re e lo splendore della gloria, ma vuole che la Madonna sia la sca­la al cielo, la porta stessa per cui si entra in paradiso.

Ami tu la Madonna, o anima cristiana?… Quanto l’ami?… Come l’ami?… Oh! non si raccomanderà mai abbastanza la devo­zione alla Madonna! Amar la Madonna vuol dire amar Gesù. Amar la Madonna significa aver il paradiso assicurato. Amar la Madonna è il mezzo più facile per correre da giganti la via della virtù e della perfezio­ne. Amar la Madonna, in una parola, vuol dire assicurarti le grazie che desideri e che domandi.

Coraggio dunque! Fa oggi la santa pro­messa di una devozione sincera, perseve­rante, fervorosa, pratica, alla Vergine Ma­dre di Dio e Madre nostra. E poichè Ella è l’onnipotente per grazia, pregala di perora­re la tua causa presso il Cuore del suo Gesù.

PREGHIERA
O Gesù Bambino, dammi la grazia di amare tanto la tua Madre, Maria Santissi­ma. Fa che il mio sia un amore tenero di fi­glio, come è tenerissimo il suo amore di Madre. Amando Lei, amerò Te pure, o Ge­sù, e, per Lei, attingerò alla fonte pura dei tuoi benefici. Concedimi, o Gesù, per l’in­tercessione della tua Santa Madre, la grazia che ti domando; concedimela per l’amore che le portasti, e fa che un giorno io vi contempli entrambi nel beato regno della celeste gloria.

E tu, o madre mia Maria, per il potere ineffabile che hai sul cuore del tuo divin Figliuolo, parla per me a Gesù ed ottienimi per i suoi e i tuoi meriti, la grazia che ho chiesto nel corso di questa novena. Avvalo­ra le povere mie preghiere, affinchè per il tuo materno intervento mi senta presto consolata. Sì, lo spero dalla tua bontà e dalla misericordia del divin Bambino: con­fido anzi che la grazia ch’io attendo, oggi stesso mi sarà concessa in tutta la sua pienezza.

Bambino Gesù, Vergine santissima, deh, che la mia speranza non resti delusa!…

Santo Bambino Gesù, benedicimi. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, ascoltami. Pater, Ave, Gloria.

Santo Bambino Gesù, esaudiscimi. Pater, Ave, Gloria.

Inno
Gesù, dolce memoria,

Vero gaudio del cuore:

Ma più del miei, più di tutto

Dolce la sua presenza.

È il canto più soave,

Piú giocondo all’udito;

È il pensiero più dolce,

Gesù, Figlio di Dio.

Speranza ai peni­tenti,

Benigno con chi chiede,

Buono con chi Ti cerca:

Ma che sarà il trovarli?

La lingua non può dire,

Nè la lettura esprimere;

Sol chi provò può credere

Cosa sia amar Gesù.

Gesù sii il nostro gaudio

E un di sii premio eterno;

In Te la nostra gloria

Adesso e in sempi­terno. Così sia.

Sia benedetto il nome del Signore.

Da questo momento e per sempre.

PREGHIERA
O Dio, che hai costituito l’Unigenito Figliuol tuo Salvatore del genere uma­no, e volesti che fosse chiamato Gesù: concedi propizio a noi, di poter un giorno contemplare svelatamente in Cielo, Colui del quale sulla terra veneriamo il Santo Nome. Così sia.

 

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