O Vergine benedetta,
o piena di grazia, o Regina dei santi, quanto
mi è dolce venerarti sotto
questo titolo di Madonna del Monte Carmelo!
Esso mi richiama ai tempi profetici di Elia, quando
tu fosti sul Carmelo raffigurata in quella
nuvoletta che poi, ampliandosi, si aprì in una pioggia
benefica, simbolo delle grazie santificatrici
che ci provengono da te.
Tu da molti secoli sei onorata con questo misterioso titolo,
ed ora mi rallegra il pensiero che
noi ci uniamo a tutti i tuoi devoti, salutandoti
“decoro del Carmelo”, “Gloria del Libano”,
“giglio purissimo”, “rosa mistica” del fiorente
giardino della chiesa.
Intanto, o Vergine delle vergini, ricordati di me e mostrati
di essermi madre. Diffondi in me sempre più viva la grazia
di quella fede che ti fece beata, e infiammami di quell’amore con
cui hai amato il Figlio tuo Gesù Cristo.
Sono pieno di miserie spirituali e temporali: molti dolori
dell’anima e del corpo mi stringono da ogni parte, ed io mi rifugio
come figlio all’ombra della tua protezione materna.
Tu, Madre di Dio, che tanto puoi e tanto vali, impetrami da Gesù
benedetto i doni celesti dell’umiltà della castità, della mansuetudine,
che furono le più belle gemme dell’anima tua immacolata.
Tu concedimi di esser forte nelle tentazioni e nelle amarezze
che spesso mi travagliano.
Allorché poi si compirà, secondo la volontà di Dio, la giornata
del mio terreno pellegrinaggio, fa’ che all’anima mia sia donata
la gioia del paradiso, per tua intercessione
e per i meriti di Gesù Cristo, che vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.