Cantico del pellegrinaggio. inno cantato all’arrivo a Gerusalemme, città di pace. Esprime proprio l’augurio e l’invocazione di pace per la città, il re, gli amici vicini e lontani, tutto il popolo.
Molti anche oggi – ebrei, cristiani, musulmani – vanno in pellegrinaggio in Palestina, quasi come un riandare fisico e spirituale alle sorgenti della propria fede. E ancora si fa attuale la preghiera per la pace di questa terra, da troppo tempo ormai uno dei punti più caldi del mondo. Attuale anche la preghiera per l’unità delle Chiese cristiane là dove le divisioni risaltano in modo più vistoso e anacronistico.
È con gioia che abbiamo deciso
d’andare pellegrini in Terrasanta
ed ora l’aereo sta atterrando
nella terra che ha ospitato il Signore.
Terra promessa e contesa,
terra di sogno e conquista,
terra ancora bagnata di sangue
ti cammino con trepido passo.
A te vengono da ogni parte del mondo,
da ogni popolo e confessione religiosa
uomini a invocare il Signore,
l’unico Dio dai nomi diversi.
Dalle tue colline è partita la luce
che rischiara le tenebre della storia,
dalle tue piazze il grido di giustizia
per i poveri e gli umili della terra.
Ci inginocchiamo e supplichiamo il Potente
per questa terra e questi popoli antichi:
«Sia pace al Medio Oriente martoriato,
perdono, rispetto e riconciliazione».
Per amore del Figlio dell’uomo,
per amore dei figli di Dio
imploriamo supplicanti la pace,
l’unità fra le Chiese divise.