Nessun uomo sulla terra ha mai visto Dio, difatti Dio non si è mai reso visibile a noi. Certamente ha lasciato dei segni visibili che ci permettono di vivere un unione più intima con lui. Gesù nella sua vita terrena ci ha tramandato i sacramenti, “intimi strumenti” che ci permettono di rapportarci con il Padre.
Quanti sono i sacramenti?
I sacramenti della Chiesa Cattolica sono sette. Nell’elenco che segue vediamoli nello specifico.
Leggi il libro I sacramenti e la loro origine
Quali sono ?
Ricordando che tutta la vita liturgica della chiesa ruota attorno al sacrificio eucaristico, i sacramenti della chiesa sono sette : (clicca sul nome per andare direttamente alla sezione desiderata)
- Battesimo
- Confermazione o Crismazione
- Eucaristia
- Penitenza
- Unzione degli infermi
- L’ordine
- Il matrimonio
Il mistero pasquale di Gesù è già stato anticipato nella sua vita terrena attraverso azioni e opere compiute. Attraverso i sacramenti la sua opera continua ad essere trasmessa mediante le mani dei sacerdoti che li dispensano.
San Leone Magno disse :
ciò che […] era visibile nel nostro Salvatore è passato nei suoi sacramenti
I sacramenti, quindi, possono definirsi capolavoro di Dio che fuoriescono dal corpo di Cristo vivo e vivificante e ci uniscono al Padre attraverso l’opera dello Spirito Santo.
Cristo, a capo della Chiesa, diventa un’unica persona mistica nella quale i sacramenti giocano un ruolo fondamentale: attraverso di essi infatti la Chiesa agisce come comunità sacerdotale, da essa e per essa.
Vediamo i sacramenti nello specifico
Il sacramento del battesimo
« Vitae spiritualis ianua » Cosi viene definito dal catechismo della Chiesa Cattolica infatti, su di Esso, si fonda la vita Cristiana e abbiamo accesso allo spirito. Con il battesimo veniamo liberati dal peccato originale diventando parte del corpo di Cristo, siamo incorporati nella chiesa partecipando alla sua missione. Un sacramento di rigenerazione e di illuminazione, perchè chi lo riceve rinasce nello spirito in Cristo per entrare nel regno di Dio. Chi infatti riceve il battesimo riceve il Verbo divenendo figlio della luce, fonte che illuminerà il cammino di vita. Anche Gesù, capostipite del mondo nuovo, si fece battezzare da Giovanni nel Giordano. Dopo la sua resurrezione darà mandato agli apostoli di battezzare nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.
Come si svolge il rito
La parola “Battezzare” proviene dal greco e significa “tuffare” o “immergere”. Tra i sacramenti è anche chiamato “lavacro di rigenerazione”, poiché realizza la nascita dall’acqua per entrare nel regno di Dio. Di solito siamo abituati a veder battezzare i bambini, ma di certo è un sacramento destinato anche agli adulti che ancora non sono stati battezzati.
Inizia con il segno della croce per imprimere il sigillo di Cristo sul ricevente. Seguirà la parola di Dio illuminando l’assemblea per suscitare in loro la risposta alla fede. Questa, infatti, è indissolubile dal battesimo e con esso verrà anche mandato via il peccato. Di conseguenza il celebrante pronunzierà sul battezzando uno o più esorcismi e in seguito quest’ultimo verrà unto con l’olio dei catecumeni. Nel caso di un adulto, il celebrante, potrà imporre la mano chiedendo di rinunziare esplicitamente a satana. L’acqua battesimale opportunamente consacrata con una preghiera accoglierà il rito vero e proprio del sacramento, dove il futuro Cristiano verrà immerso per tre volte. Durante l’immersione il celebrante recita la formula della liturgia del battesimo con la formula : ” Nome – io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. Il nuovo battezzato verrà unto con il sacro crisma per infondere in lui il dono dello Spirito Santo.
Due segni liturgici del battesimo sono :
– La veste bianca
– La candela accesa dal cero pasquale
La veste bianca significa che il battezzato si è rivestito di Cristo, la candela invece che lo ha illuminato.
Anch’esso ora è figlio di Dio; da questo momento potrà recitare la preghiera per eccellenza dei figli di Dio : Il Padre nostro.
Il sacramento di Confermazione o Crismazione
Nell’antico testamento troviamo testimonianza dei profeti che annunciavano la discesa dello spirito del Signore sul Messia. Con il battesimo di Gesù nel Giordano si avvererà tale profezia: lo spirito Santo, disceso su Gesù, confermerà che Egli sarebbe stato l’atteso redentore. Gli apostoli non ritennero che l’effusione dello Spirito dovesse rimanere solo di Gesù ma essere esteso a tutti. Cominciarono infatti a diffondere lo spirito sul popolo tramite l’imposizione delle mani (metodo più praticato in un primo momento); successivamente verrà completata questa pratica con l’unzione del Crisma(olio profumato). Tutt’ora permane questa usanza.
Come si svolge il rito
La liturgia di questo sacramento comincia con il rinnovo delle promesse battesimali e la professione di fede. Il celebrante stende le mani sui cresimandi, come segno del dono dello spirito, invocando l’effusione dello spirito :
Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore.
Dopo una preghiera di epiclesi viene celebrato il cuore del rito, successivamente, l’unzione sulle parti del corpo : fronte, occhi, naso, orecchie, petto, dorso, mani e piedi. Nell’unzione si recita la formula latina : ” Signaculum doni Spiritus Sancti”.
Alla fine si conclude con il bacio di pace, segno di comunione con il Vescovo e i fedeli. Vediamo gli altri sacramenti
Il sacramento dell’ Eucaristia
Dopo Battesimo e Crismazione, con il sacramento dell’Eucaristia si ha il completamento dell’iniziazione cristiana, il centro di tutti i sacramenti. È con esso infatti che si partecipa al sacrificio di Cristo, al quale sono subordinati tutti gli altri sacramenti . Con la celebrazione eucaristica ci uniamo alla liturgia celeste, fine della nostra fede.
Con l’eucaristia, istituita da Cristo nell’ultima cena la notte prima della sua Passione, celebriamo il memoriale della passione e resurrezione del signore. In Essa la liturgia trova tutto il suo significato e nella celebrazione la sua massima espressione.
I segni
Nella celebrazione Eucaristica troviamo due segni già presenti nell’ultima cena :
– Il pane
– Il vino
Questi, per invocazione dello Spirito Santo, diventano il corpo e il sangue di Gesù Cristo. Tale fenomeno prende il nome di transustanziazione.
Nei Vangeli abbiamo il racconto del momento in cui Gesù sceglie il periodo della pasqua per donare ai suoi discepoli il suo corpo e il suo sangue.
Venne il giorno degli Azzimi, nel quale si doveva immolare la vittima di Pasqua. Gesù mandò Pietro e Giovanni dicendo: “Andate a preparare per noi la Pasqua, perché possiamo mangiare”. […] Essi andarono […] e prepararono la Pasqua. Quando fu l’ora, prese posto a tavola e gli Apostoli con lui, e disse: “Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione, poiché vi dico: non la mangerò più, finché essa non si compia nel regno di Dio”. […] Poi, preso un pane, rese grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Questo è il mio Corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me”. Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese il calice dicendo: “Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio Sangue, che viene versato per voi” » (Lc 22,7-20)
Dopo questo evento, Gesù comanda che questi gesti siano ripetuti “finchè egli venga (1 Cor 11,26) “, dove dovranno ricordarsi di Lui e di cosa ha fatto. Ogni giorno su tutti gli altari delle diocesi si compie il “miracolo” del memoriale , perché fin dagli inizi si rispetta questo comandamento.
Come si svolge il rito
Nella celebrazione i Cristiani si riuniscono nello stesso luogo per formare l’assemblea eucaristica, dove Cristo è il primo sacerdote che la presiede in modo invisibile. Tutti i partecipanti celebrano la messa unitamente al presbitero che celebra in “persona Christi Capitis – Nella persona di Cristo Capo”.
Abbiamo due momenti principali che distinguono un atto di culto unico:
– Liturgia della parola che comprende letture, omelia e preghiera universale
– Liturgia eucaristica dove si presentano il pane e il vino, l’azione di grazie consacratoria e comunione
Come detto prima abbiamo la liturgia della parola che comprende gli scritti dell’antico testamento, le memorie degli apostoli(I vangeli) e l’omelia che illumina i fedeli sul significato degli scritti e come metterli in pratica.
– Dopo questo momento abbiamo l’offertorio : Si portano i doni (pane, vino ed altri eventuali offerte) all’altare, in alcuni casi in processione.
– In seguito abbiamo l’anafora, cuore della celebrazione: è l’nsieme della preghiera eucaristica, preghiera di rendimento di grazie e la consacrazione.
– Nel prefazio la comunità dei fedeli offre la riconoscenza a Dio per tutte le sue opere, si unisce alla lode della chiesa cantando al Dio tre volte Santo.
– L’epiclesi è il momento in cui si prega il Padre di mandare il suo spirito sui doni dell’offertorio(il pane e il vino), affinché diventino corpo e sangue di Cristo.
– Il racconto dell’istituzione : si rendono sacralmente presenti, sotto la presenza del pane e del vino, corpo e sangue attraverso le parole e l’azione di Cristo.
– Nelle intercessioni la chiesa esprime l’unione secondo la quale l’eucaristia si celebra in comunione con tutta la chiesa del cielo e della terra, vivi e morti, il papa e tutto l’ordine sacerdotale.
Infine la comunione che viene preceduta dalla frazione del pane con la quale i Cristiani ricevono il “pane del cielo” e il “il calice della salvezza”.
Se volessi approfondire visita la catechiesi audio di Fra Francesco Pio sul sacramento dell’Eucaristia
Vedi anche la catechiesi di Don Vincenzo Carone dell’incontro con Gesù
Sacramento della penitenza
Ogni essere umano non è esente dal peccato. Purtroppo questa condizione, molto spesso, ci allontana dal Padre. Gesù stesso al peccatore chiede una conversione affinché possa riavvicinarsi a Dio. Con il sacramento della penitenza si consacra il proprio cammino personale ed ecclesiale ma solo dietro un profondo pentimento.
È chiamato sacramento :
– della conversione, per l’appello di Gesù al pentimento e conseguente riavvicinamento a Dio;
– della penitenza, per il cammino di conversione personale ed ecclesiale;
– della confessione, perché si confessano i peccati al sacerdote, elemento imprescindibile del sacramento;
– del perdono, tramite l’assoluzione del sacerdote si concede il perdono e la pace;
– della riconciliazione, per l’amore che riconcilia il peccatore al Padre.
Come si svolge il rito
Solitamente si svolge dentro un confessionale, dove il penitente è separato dal sacerdote(vedi foto sopra), ma talvolta basta una stanza che sia chiusa e senza persone che ascoltino.
Prima di tutto è bene prepararsi al sacramento della confessione con un esame di coscienza , avere un sincero pentimento ed una contrizione di cuore.
All’inizio della confessione il sacerdote recita la formula :
La grazia dello Spirito Santo illumini il tuo cuore,
perché tu possa confessare con fiducia
i tuoi peccati
e riconoscere la misericordia di Dio.
Il penitente risponde :
Amen
Si comincia confessando i peccati mortali partendo dai più gravi, si prosegue con quelli veniali. Non deve essere omesso nessun peccato, bisogna avere fiducia nella misericordia di Dio.
Il sacerdote darà dei consigli, potrebbe chiedere dei chiarimenti sul perché si è agito in un certo modo. Basta rispondere con calma e sincerità, ricordandosi che il sacerdote agisce in Persona Christi.
Dal concilio di trento Sess. 14a, Doctrina de sacramento Paenitentiae
I cristiani [che] si sforzano di confessare tutti i peccati che vengono loro in mente, senza dubbio li mettono tutti davanti alla divina misericordia perché li perdoni. Quelli, invece, che fanno diversamente e tacciono consapevolmente qualche peccato, è come se non sottoponessero nulla alla divina bontà perché sia perdonato per mezzo del sacerdote. “Se infatti l’ammalato si vergognasse di mostrare al medico la ferita, il medico non può curare quello che non conosce.
Dopo che questo momento sarà terminato il sacerdote chiederà di recitare l’atto di dolore :
Mio Dio, mi pento e mi dolgo
con tutto il cuore dei miei peccati,
perché peccando ho meritato i tuoi castighi,
e molto più perché ho offeso te,
infinitamente buono
e degno di essere amato sopra ogni cosa.
Propongo col tuo santo aiuto
di non offenderti mai più
e di fuggire le occasioni prossime di peccato.
Signore, misericordia, perdonami.
Mentre lo si recita o subito dopo il sacerdote reciterà la formula di assoluzione :
Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte
e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione
dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace.
E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
Se si è compiuti peccati mortali che non sono stati confessati, non si potrà accedere alla Santa Comunione nemmeno dietro una profonda contrizione di cuore: Inoltre è necessario che ogni buon Cristiano si confessi almeno una volta l’anno. Tra i sacramenti è di sicuro il più difficile da affrontare ma non impossibile.
Il sacerdote che confessa non deve di sicuro essere visto come un padrone bensì colui che dispensa il perdono di Dio. La confessione ha il segreto assoluto, mediante il “sigillo sacramentale” proprio del sacramento, il sacerdote ha l’obbligo di non rivelare tutto ciò che ha udito nella confessione. Le pene per un’ eventuale trasgressione sono molto severe.
Leggi il libro effetti del peccato impuro sull’anima
Ascolta la catechiesi audio di Fra Francesco Pio Il peccato parte 1 – Il peccato parte 2 I peccati impuri 1 – I peccati impuri 2 La confessione parte 1 – La confessione parte 2
Leggi la catechiesi di Don Vincenzo Carone “La stabilità nell’evitare il male e nel fare il bene”
Sacramento dell’unzione degli infermi
Con il sacramento dell’unzione si raccomandano gli ammalati a Gesù sofferente, affinché alleggerisca i loro patimenti e li salvi. L’esortazione ad unirsi alla Passione di Gesù è quasi collaterale, per giovare al benessere della Chiesa.
Nella sofferenza infatti, molto spesso l’uomo tenta un ritorno a Dio, in quanto le malattie mettono a nudo i nostri limiti e le nostre debolezze. In esse molto spesso scorgiamo la nostra morte e il finire dei nostri giorni. Le reazioni possono essere tante e negative, ma a volte l’uomo prende coscienza di sé, maturando su alcuni aspetti della propria vita spesso trascurati.
Cristo è il nostro medico
Già nei Vangeli si evince come Cristo volgesse il suo sguardo misericordioso verso i malati ed essi guarivano solo dietro una fede profonda. Quest’ultima è un requisito indispensabile per la guarigione.
I malati lo cercavano affinché venissero guariti, da Lui scaturiva una forza tale in grado di guarire, una forza che permane ai giorni nostri. La gente del suo tempo voleva toccarlo per essere guarita. Gesù, compassionevole per tanta sofferenza, non lesinava di certo la sua presenza ma facendosi carico delle sofferenze dei malati .
Con la sua Passione e morte, Cristo prenderà su di sé tutte le sofferenze dell’uomo e i nostri patimenti ci uniranno a Lui.
Cristo stesso ha dato mandato ai discepoli di guarire nel suo nome :
Nel mio nome […] imporranno le mani ai malati e questi guariranno. Mc 16,17-18
Le opere della Chiesa
Le cure prestate e le preghiere di intercessione per i malati sono i segni con i quali la chiesa opera, confermando l’azione guaritrice di Gesù. Nel sacramento dell’unzione degli infermi troviamo quello destinato al conforto dei sofferenti, istituito da Gesù e confermato nel nuovo testamento:
Scacciavano molti demoni, ungevano di olio molti infermi e li guarivano Mc 6,13.
Come si svolge il rito
È una celebrazione liturgica, svolta in ospedale o in famiglia. Può essere celebrata per un solo malato o per molti. Può essere preceduta dal sacramento della penitenza. Il presbitero impone in silenzio le mani sui malati pregando su di essi con fede, quindi fanno l’unzione con l’olio benedetto dal vescovo.
Svolge un’azione di conforto data dallo Spirito Santo per superare con coraggio lo stato della malattia, fortificando lo spirito contro l’angoscia e lo scoraggiamento. Tra i sacramenti questo unisce il malato più intimamente alla Passione di Cristo, ricevendo un senso nuovo della sofferenza.
Infine per tutti coloro che stanno per lasciare la vita terrena la chiesa, oltre a questo sacramento, offre il viatico: è l’ Eucaristia poco prima del passaggio al Padre. Il passaggio dalla vita alla morte acquista un nuovo e stravolgente significato: la rinascita alla vita eterna.
Il sacramento dell’ordine
Ogni Cristiano, per mezzo del sacramento del battesimo e successivamente della confermazione, è chiamato ad offrire un servizio nella comunità Cristiana di tipo sacerdotale. Egli Infatti partecipa come sacerdote alla missione di Cristo secondo la propria vocazione.
Quale differenza c’è con il sacerdozio ministeriale?
Questo sacerdozio, comune a tutti i fedeli, è chiamato allo sviluppo della grazia battesimale. I Cristiani hanno il dovere di condurre una vita secondo lo spirito nella via di fede speranza e carità. Al servizio del sacerdozio comune vi è invece il sacerdozio ministeriale, il quale promuove la crescita della grazia battesimale e dello spirito Cristiano.
È proprio attraverso i sacramenti dell’Ordine che vengono istituiti nuovi presbiteri.
Ogni sacerdote ordinato agisce in “persona Christi Capitis” cioè in persona di Cristo Capo, perché Gesù è sempre presente nella sua Chiesa in quanto capo del suo corpo.
Nel sacramento dell’ordine sono presenti tre gradi :
– Episcopato
– Presbiterato
– Diaconato
Solo due dei tre sopracitati sono però designati alla ministeriale partecipazione al sacerdozio: episcopato e presbiterato. Il diaconato invece è designato all’aiuto di quest’ultimi.
Come si svolge il rito
È un momento importante per tutta la comunità Ecclesiastica e viene svolto solitamente la Domenica in cattedrale.
Rito essenziale:
Vengono imposte le mani dal Vescovo su colui che dovrà essere ordinato , recitando la preghiera consacratoria, dove si domanda a Dio di effondere lo Spirito Santo e i doni propri a quel determinato ministero.
Riti comuni ai tre gradi:
Sono presenti nell’ordinazione dei tre gradi i riti comuni di introduzione: presentazione ed elezione dell’ordinando, omelia del Vescovo, interrogazione dell’ordinando e litanie dei Santi.
Riti propri dell’ordinazione Episcopale e Sacerdotale:
Gli ordinandi vengono unti con il Santo Crisma che rende fecondo il loro ministero e viene consegnato loro il libro dei vangeli. Nel caso in cui l’ordine riguardasse un Vescovo gli saranno consegnati la Mitra e il pastorale, segno della sua missione di annunziare la Parola del Padre e guida del gregge del Signore. Nel caso in cui si ordini un Presbitero, verrà consegnata la patena ed il calice.
Riti propri dell’ordinazione Diaconale:
Al Diacono invece viene consegnato il libro dei Vangeli, in quanto ad esso è affidata la missione di annunziare il Vangelo di Cristo.
Leggi il libro di San Giovanni Crisostomo sul sacerdozio
Il sacramento del Matrimonio
L’unione tra uomo e donna lo deduciamo già dalla loro creazione, infatti Dio da una costola di Adamo creò Eva. Questo legame fisico trascendentale sarà determinante per tutto il genere umano.
In cristo vediamo elevarsi il significato dell’unione tra uomo e donna, suggellando questo rapporto con il sacramento del matrimonio. In esso si pongono le basi per la procreazione e l’educazione dei figli nella retta condotta della vita Cristiana. Tra i sacramenti questo era presente già nell’origine della creazione, dove Dio crea l’uomo “per amore”, ma lo chiama anche “all’amore”.Una vocazione naturalmente innata in ogni essere umano, dove l’ amore si inscrive perfettamente nel cerchio uomo-donna. Insieme diventano immagine perfetta dell’amore concepito dal Padre, perfetta unione che è buona agli occhi dell’altissimo, nella genesi infatti leggiamo :
Dio li benedisse e disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela Gn 1,28
Questa unione non è esente dall’attacco del male infatti, molto spesso, è minacciata dalla discordia generando conflitti che possono portare all’odio ed alla rottura.
L’origine di questi disordini è il peccato, in quanto esso rompe la comunione con Dio e di conseguenza la comunione tra la coppia. Il loro rapporto comincia a vacillare e laddove prima regnava amore e concordia, adesso prevale il dominio di sè. Nella sua infinita bontà Dio non ci abbandona, infatti senza il suo amore non ci potrebbe essere nuovamente unione. È a Lui che dovranno rivolgersi per ritrovare la serenità perduta, una grazia che Dio dispensa ai cuori più feriti. Cristo stesso ci insegna come capire il divin disegno del matrimonio, infatti Lui ci insegna che per seguirlo dobbiamo rinnegare noi stessi e imparare a portare la croce.
Come si svolge il rito
Il matrimonio viene celbrato durante la messa tra due fedeli entrambi cattolici. È nell’Eucaristia, presente nella messa, che troviamo il realizzarsi del sacramento dove Cristo si unisce per sempre alla chiesa sua sposa, con il suo stesso sacrificio. I futuri sposi dovranno preventivamente sottoporsi al sacramento della penitenza affinchè ne siano degni e la celebrazione sia più fruttuosa.
I futuri sposi si esprimeranno i reciproci consensi all’altare di fronte al Vescovo o Presbitero con succesiva benedizione. Sarà proprio lo Spirito Santo a sugellare questa unione, che infonderà in loro la Grazia di Dio Padre.
Per il matrimonio essere valido, i fidanzati oltre a dare liberamente il loro benestare, vi è la necessità che siano presenti queste due condizioni:
– Non subire condizionamenti alcuni;
– Non essere impediti a contrarre matrimonio per una legge naturale o della chiesa.
Il reciproco consenso è considerato dalla Chiesa l’atto naturale indispensabile a contrarre il sacramento. Se mancasse uno dei due consensi il matrimonio non potrebbe ritenersi valido.
Gravi motivazioni o altre cause possono rendere nullo un matrimonio. Le cause verranno esaminato su eventuale richiesta dal tribunale ecclesiastico, che ne accerterà la nullità.
Leggi i libri Dubbi tra fidanzati e Verginità di San Giovanni Crisostomo
Leggi le catechiesi di Don Vincenzo Carone L’ansietà e il dominio di sé – La vita non è uno scherzo!
Grazie per la lettura…. ti invito a lasciare un tuo commento riguardo l’articolo nel modulo qui in basso
3 commenti
Un’articolo lungo ma intenso, colmo d’amore per la passione di nostro Signore Gesù Cristo. Il Sacramento del Eucaristia é il memoriale della Santa Pasqua di Resurrezione. Cristo ci ha lasciato il pane, il vino segno della sua presenza come corpo – corpo di Cristo. Amen! In questo momento ahimè non é possibile nutrirsi del corpo di Cristo, lo si può ricevere dentro di noi Spiritualmente. O Gesù Ostia sii la nostra luce in questo periodo, fa che sentiamo ora più che mai la tua presenza senza perdere di vista il Cristo Crocefisso amorevole con tutti noi. Amen!
In questo momento dobbiamo maggiormente concentrarci sulla via del Signore, affinché sia sempre la luce che illumina il nostro cammino.
Molto bello, vero e scritto bene.
Grazie