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L’Angelus Domini è una preghiera in ricordo del mistero dell’Incarnazione, in tre brevi testi seguiti ognuno da un’ Ave Maria. Tale devozione viene recitata tre volte al giorno, all’alba, a mezzogiorno ed al tramonto. In tali orari una campana, talvolta detta “campana dell’Angelus” o “campana dell’Ave Maria”, viene suonata.
Da recitarsi tre volte al giorno Mattina, mezzogiorno e sera
† Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.
L’Angelo del Signore portò l’annunzio a Maria.
Ed ella concepì per opera dello Spirito Santo.
Ave Maria…
Eccomi, sono la serva del Signore.
Si compia in me la tua parola.
Ave Maria…
E il Verbo si fece carne.
E venne ad abitare in mezzo a noi.
Ave Maria…
Prega per noi, santa Madre di Dio.
Perché siamo resi degni delle promesse di Cristo.
Preghiamo.
Infondi nel nostro spirito la Tua grazia, o Padre; Tu, che nell’annunzio dell’angelo ci hai rivelato l’incarnazione del Tuo Figlio, per la Sua passione e la Sua croce guidaci alla gloria della risurrezione. Per Cristo nostro Signore.
Amen.
Gloria al Padre… (3 volte)
L’Eterno riposo…Angelo di Dio…
Benedizione apostolica o papale
Il Signore sia con voi.
E con il tuo spirito.
Sia benedetto il nome del Signore.
Ora e sempre.
Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
Egli ha fatto cielo e terra.
Vi benedica Dio onnipotente,
Padre, e Figlio, e Spirito Santo.
Amen.
Storia
(fonte: wikipedia)
L’Angelus domini ricorda l’evento salvifico per cui, secondo il disegno del Padre, il Verbo, per opera dello Spirito Santo, si fece uomo nel grembo di Maria Vergine.
L’origine di questa pratica devozionale è da collocarsi, probabilmente, nei monasteri medievali. Mentre i monaci coristi cantavano le ore liturgiche, composte essenzialmente di salmi (conosciuti a memoria) e di antifone (lette dai codici esposti sui plutei), i conversi, spesso illetterati, interrompevano le loro occupazioni manuali e si univano alla preghiera. Le antifone variabili dell’ufficiatura erano sostituite da quelle fisse che commemoravano l’Incarnazione, mentre i tre salmi delle ore minori erano sostituite dall’Ave Maria. Un versetto e un’orazione concludevano la breve ufficiatura.
Al termine dell’Angelus si può recitare il Gloria per tre volte ed il Requiem aeternam una volta. Talvolta è in uso aggiungere anche la recita dell’Angelo di Dio. Nella versione presente nel Catechismo della Chiesa Cattolica al termine si recita solo il Gloria al Padre.
L’istituzione ufficiale dell’Angelus viene attribuita a Papa Urbano II, da Papa Giovanni XXII. La recita tripla è ratificata anche dal re Luigi XI di Francia, il quale nel 1472 ordinò che fosse recitata tre volte al giorno.
A partire dal pontificato di papa Paolo VI, alcune emittenti radiofoniche e televisive, anche in Eurovisione, trasmettono la recita dell’Angelus: ogni domenica il Papa a mezzogiorno tiene un breve discorso al termine del quale recita l’Angelus che, nel Tempo Pasquale, viene sostituito dal Regina Coeli.
Indulgenza
L’Enchiridion Indulgentiarum include una indulgenza parziale per i fedeli che recitano l’Angelus all’aurora, al mezzogiorno, al tramonto – sostituendolo con il Regina Coeli nel tempo pasquale.