2855 La dossologia finale: « Perché tuo è il regno, la gloria e il potere » riprende, per inclusione, le prime tre domande al Padre nostro: la glorificazione del suo nome, la venuta del suo regno e il potere della sua volontà salvifica. Ma questa ripresa ha la forma dell’adorazione e dell’azione di grazie, come nella liturgia celeste. 151 Il principe di questo mondo si era attribuito in modo menzognero questi tre titoli di regalità, di potere e di gloria; 152 Cristo, il Signore, li restituisce al Padre suo e Padre nostro, finché gli consegnerà il Regno, quando il mistero della salvezza sarà definitivamente compiuto e Dio sarà tutto in tutti. 153
2856 « Al termine della preghiera, tu dici: “Amen”, sottoscrivendo con l’Amen, che significa “Così sia”, 154 tutto ciò che è contenuto nella preghiera insegnata da Dio ». 155
In sintesi
2857 Nel « Padre nostro » le prime tre domande hanno come oggetto la gloria del Padre: la santificazione del nome, l’avvento del regno e il compimento della volontà divina. Le altre quattro presentano a lui i nostri desideri: queste domande riguardano la nostra vita per nutrirla e guarirla dal peccato, e si ricollegano al nostro combattimento per la vittoria del bene sul male.
2858 Chiedendo: « Sia santificato il tuo nome », entriamo nel disegno di Dio: la santificazione del suo nome – rivelato a Mosè, poi in Gesù – da parte nostra e in noi, come anche in ogni popolo e in ogni uomo.
2859 Con la seconda domanda la Chiesa guarda principalmente al ritorno di Cristo e alla venuta finale del regno di Dio. Ma prega anche per la crescita del regno di Dio nell’« oggi » delle nostre vite.
2860 Nella terza domanda preghiamo il Padre nostro di unire la nostra volontà a quella del Figlio suo, perché si compia il suo disegno di salvezza nella vita del mondo.
2861 Nella quarta domanda, dicendo « Dacci », esprimiamo, in comunione con i nostri fratelli, la nostra fiducia filiale verso il Padre nostro dei cieli. « Il nostro pane » significa il nutrimento terreno a tutti necessario per il proprio sostentamento, ma indica pure il Pane di vita: Parola di Dio e Corpo di Cristo. Esso è ricevuto nell’« Oggi » di Dio, come il cibo indispensabile, (sovra-)essenziale del Banchetto del Regno, che l’Eucaristia anticipa.
2862 La quinta domanda implora la misericordia di Dio per le nostre offese; essa però non può giungere al nostro cuore, se non abbiamo saputo perdonare ai nostri nemici, sull’esempio e con l’aiuto di Cristo.
2863 Dicendo: « Non ci indurre in tentazione », chiediamo a Dio che non ci permetta di prendere la strada che conduce al peccato. Questa domanda implora lo Spirito di discernimento e di fortezza e chiede la grazia della vigilanza e della perseveranza finale.
2864 Nell’ultima domanda: « Ma liberaci dal male », il cristiano insieme con la Chiesa prega Dio di manifestare la vittoria, già conseguita da Cristo, sul « principe di questo mondo », su Satana, l’angelo che si oppone personalmente a Dio e al suo disegno di salvezza.
2865 Con l’« Amen » finale esprimiamo il nostro « fiat » alle sette domande: « Così sia ».
(151) Cf Ap 1,6; 4,11; 5,13.
(152) Cf Lc 4,5-6.
(153) Cf 1 Cor 15,24-28.
(154) Cf Lc 1,38.
(155) San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses mystagogicae, 5, 18: SC 126, 168 (PG 33, 1124).