ARTICOLO 3 GUIDE PER LA PREGHIERA
Una nube di testimoni
2683 I testimoni che ci hanno preceduto nel Regno, 166 specialmente coloro che la Chiesa riconosce come « santi », partecipano alla tradizione vivente della preghiera, mediante l’esempio della loro vita, la trasmissione dei loro scritti e la loro attuale preghiera. Essi contemplano Dio, lo lodano e non cessano di prendersi cura di coloro che hanno lasciato sulla terra. Entrando nella « gioia » del loro Signore, essi sono stati stabiliti « su molto ». 167 La loro intercessione è il più alto servizio che rendono al disegno di Dio. Possiamo e dobbiamo pregarli di intercedere per noi e per il mondo intero.
2684 Nella comunione dei santi si sono sviluppate, lungo la storia delle Chiese, diverse spiritualità. Il carisma personale di un testimone dell’amore di Dio per gli uomini si è potuto trasmettere, come « lo spirito » di Elia a Eliseo 168 e a Giovanni Battista, 169 perché alcuni discepoli avessero parte a tale spirito. 170 Una spiritualità è anche alla confluenza di altre correnti, liturgiche e teologiche, e testimonia dell’inculturazione della fede in un contesto umano e nella sua storia. Le spiritualità cristiane partecipano alla tradizione vivente della preghiera e sono guide indispensabili per i fedeli. Esse, nella loro ricca diversità, riflettono l’unica e pura luce dello Spirito Santo.
« Lo Spirito è veramente il luogo dei santi, e per lo Spirito il santo è una dimora particolarmente adatta, poiché il santo si offre ad abitare con Dio ed è chiamato suo tempio ». 171
Servitori della preghiera
2685 La famiglia cristiana è il primo luogo dell’educazione alla preghiera. Fondata sul sacramento del Matrimonio, essa è « la Chiesa domestica » dove i figli di Dio imparano a pregare « come Chiesa » e a perseverare nella preghiera. Per i fanciulli in particolare, la preghiera familiare quotidiana è la prima testimonianza della memoria vivente della Chiesa pazientemente risvegliata dallo Spirito Santo.
2686 I ministri ordinati sono anch’essi responsabili della formazione alla preghiera dei loro fratelli e delle loro sorelle in Cristo. Servitori del buon Pastore, essi sono ordinati per guidare il popolo di Dio alle vive sorgenti della preghiera: la Parola di Dio, la liturgia, la vita teologale, l’« Oggi » di Dio nelle situazioni concrete. 172
2687 Numerosi religiosi hanno dedicato l’intera loro vita alla preghiera. Dopo gli anacoreti del deserto d’Egitto, eremiti, monaci e monache hanno consacrato il loro tempo alla lode di Dio e all’intercessione per il suo popolo. La vita consacrata non si sostiene e non si diffonde senza la preghiera; questa è una delle vive sorgenti della contemplazione e della vita spirituale nella Chiesa.
2688 La catechesi dei fanciulli, dei giovani e degli adulti mira a che la Parola di Dio sia meditata nella preghiera personale, sia attualizzata nella preghiera liturgica ed interiorizzata in ogni tempo perché dia il suo frutto in una vita nuova. La catechesi rappresenta anche il momento in cui la pietà popolare può essere vagliata ed educata. 173 La memorizzazione delle preghiere fondamentali offre un supporto indispensabile alla vita della preghiera, però è di somma importanza che se ne faccia gustare il senso. 174
2689 I gruppi di preghiera, come pure le « scuole di preghiera » sono, oggi, uno dei segni e uno degli stimoli al rinnovamento della preghiera nella Chiesa, a condizione che si attinga alle fonti autentiche della preghiera cristiana. La sollecitudine per la comunione è segno della vera preghiera nella Chiesa.
2690 Lo Spirito Santo dà ad alcuni fedeli doni di saggezza, di fede e di discernimento in vista di quel bene comune che è la preghiera (direzione spirituale). Gli uomini e le donne che ne sono dotati sono veri servitori della vivente tradizione della preghiera:
Per questo l’anima che vuole progredire nella perfezione, deve, secondo il consiglio di san Giovanni della Croce, « guardare attentamente in quali mani si mette perché il discepolo sarà uguale al maestro, il figlio al padre ». E ancora: « È necessario che [la guida] sia saggia, prudente e ricca di esperienza. […] Se i direttori non hanno anche l’esperienza di quanto è più sublime, mai riusciranno ad incamminarvi le anime, allorché Dio ve le vorrà condurre, anzi non le comprenderanno neppure ». 175
Luoghi favorevoli alla preghiera
2691 La chiesa, casa di Dio, è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale. È anche il luogo privilegiato dell’adorazione della presenza reale di Cristo nel Santissimo Sacramento. La scelta di un luogo adatto non è indifferente alla verità della preghiera:
— per la preghiera personale, questo luogo può essere un « angolo di preghiera », con la Sacra Scrittura e con delle icone, per essere là, « nel segreto » davanti al nostro Padre. 176 In una famiglia cristiana, questa specie di piccolo oratorio favorisce la preghiera in comune;
— nelle regioni in cui ci sono monasteri, è vocazione di queste comunità favorire la condivisione della preghiera delle Ore con i fedeli e permettere la solitudine necessaria ad una preghiera personale più intensa; 177
— i pellegrinaggi evocano il nostro cammino sulla terra verso il cielo. Sono tradizionalmente tempi forti di rinnovamento della preghiera. I santuari, per i pellegrini che sono alla ricerca delle loro vive sorgenti, sono luoghi eccezionali per vivere « come Chiesa » le forme della preghiera cristiana.
In sintesi
2692 Nella sua preghiera la Chiesa pellegrina sulla terra è unita a quella dei santi, dei quali chiede l’intercessione.
2693 Le varie spiritualità cristiane partecipano alla tradizione vivente della preghiera e sono guide preziose per la vita spirituale.
2694 La famiglia cristiana è il primo luogo dell’educazione alla preghiera.
2695 I ministri ordinati, la vita consacrata, la catechesi, i gruppi di preghiera, la « direzione spirituale » assicurano, nella Chiesa, un aiuto per la preghiera.
2696 I luoghi più propizi per la preghiera sono l’oratorio personale o familiare, i monasteri, i santuari meta di pellegrinaggio e, soprattutto, la chiesa, che è il luogo proprio della preghiera liturgica per la comunità parrocchiale e il luogo privilegiato dell’adorazione eucaristica.
(166) Cf Eb 12,1.
(167) Cf Mt 25,21.
(168) Cf 2 Re 2,9.
(169) Cf Lc 1,17.
(170) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Perfectae caritatis, 2: AAS 58 (1966) 703.
(171) San Basilio Magno, Liber de Spiritu Sancto, 26, 62: SC 17bis, 472 (PG 32, 184).
(172) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Presbyterorum ordinis, 4-6: AAS 58 (1966) 995-1001.
(173) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, 54: AAS 71 (1979) 1321-1322.
(174) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Catechesi tradendae, 55: AAS 71 (1979) 1322-1323.
(175) San Giovanni della Croce, Llama de amor viva, redactio secunda, stropha 3, declaratio, 30: Biblioteca Mística Carmelitana, v. 13 (Burgos 1931) p. 171.
(176) Cf Mt 6,6.
(177) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Perfectae caritatis, 7: AAS 58 (1966) 705.