Home senza-categoria Paragrafo quinto – La comunione dei Santi

Paragrafo quinto – La comunione dei Santi

da Redazione
13 visualizzazioni

Paragrafo 5

LA COMUNIONE DEI SANTI

946 Dopo aver confessato « la santa Chiesa cattolica », il Simbolo degli Apostoli aggiunge « la comunione dei santi ». Questo articolo è, per certi aspetti, una esplicitazione del precedente: « Che cosa è la Chiesa se non l’assemblea di tutti i santi? ». 503 La comunione dei santi è precisamente la Chiesa.

947 « Poiché tutti i credenti formano un solo corpo, il bene degli uni è comunicato agli altri. […] Allo stesso modo bisogna credere che esista una comunione di beni nella Chiesa. Ma il membro più importante è Cristo, poiché è il Capo. […] Pertanto, il bene di Cristo è comunicato a tutte le membra; ciò avviene mediante i sacramenti della Chiesa ». 504 « L’unità dello Spirito, da cui la Chiesa è animata e retta, fa sì che tutto quanto essa possiede sia comune a tutti coloro che vi appartengono ». 505

948 Il termine « comunione dei santi » ha pertanto due significati, strettamente legati: « comunione alle cose sante (sancta) e « comunione tra le persone sante (sancti) ».

« Sancta sanctis! » – le cose sante ai santi – viene proclamato dal celebrante nella maggior parte delle liturgie orientali, al momento dell’elevazione dei santi Doni, prima della distribuzione della Comunione. I fedeli (sancti) vengono nutriti del Corpo e del Sangue di Cristo (sancta) per crescere nella comunione dello Spirito Santo (Κοινωνία) e comunicarla al mondo.

I. La comunione dei beni spirituali

949 Nella prima comunità di Gerusalemme, i discepoli « erano assidui nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli e nell’unione fraterna, nella frazione del pane e nelle preghiere » (At 2,42).

La comunione nella fede. La fede dei fedeli è la fede della Chiesa ricevuta dagli Apostoli, tesoro di vita che si accresce mentre viene condiviso.

950 La comunione dei sacramenti. « Il frutto di tutti i sacramenti appartiene così a tutti i fedeli, i quali per mezzo dei sacramenti stessi, come altrettante arterie misteriose, sono uniti e incorporati in Cristo. Soprattutto il Battesimo è al tempo stesso porta per cui si entra nella Chiesa e vincolo dell’unione a Cristo […]. La comunione dei santi significa questa unione operata dai sacramenti […]. Il nome di “comunione” conviene a tutti i sacramenti in quanto ci uniscono a Dio […]; più propriamente però esso si addice all’Eucaristia che in modo affatto speciale attua questa intima e vitale comunione soprannaturale ». 506

951 La comunione dei carismi. Nella comunione della Chiesa, lo Spirito Santo « dispensa pure tra i fedeli di ogni ordine grazie speciali » per l’edificazione della Chiesa. 507 Ora « a ciascuno è data una manifestazione particolare dello Spirito per l’utilità comune » (1 Cor 12,7).

952 « Ogni cosa era fra loro comune » (At 4,32). « Il cristiano veramente tale nulla possiede di così strettamente suo che non lo debba ritenere in comune con gli altri, pronto quindi a sollevare la miseria dei fratelli più poveri ». 508 Il cristiano è un amministratore dei beni del Signore. 509

953 La comunione della carità. Nella « comunione dei santi » « nessuno di noi vive per se stesso e nessuno muore per se stesso » (Rm 14,7). « Se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui. Ora voi siete corpo di Cristo e sue membra, ciascuno per la sua parte » (1 Cor 12,26-27). « La carità non cerca il proprio interesse » (1 Cor 13,5). 510 Il più piccolo dei nostri atti compiuto nella carità ha ripercussioni benefiche per tutti, in forza di questa solidarietà con tutti gli uomini, vivi o morti, solidarietà che si fonda sulla comunione dei santi. Ogni peccato nuoce a questa comunione.

II. La comunione della Chiesa del cielo e della terra

954 I tre stati della Chiesa. « Fino a che il Signore non verrà nella sua gloria e tutti gli angeli con lui e, distrutta la morte, non gli saranno sottomesse tutte le cose, alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri che sono passati da questa vita stanno purificandosi, altri infine godono della gloria contemplando “chiaramente Dio uno e trino, qual è” »: 511

« Tutti però, sebbene in grado e modo diverso, comunichiamo nella stessa carità di Dio e del prossimo e cantiamo al nostro Dio lo stesso inno di gloria. Tutti quelli che sono di Cristo, infatti, avendo il suo Spirito formano una sola Chiesa e sono tra loro uniti in lui ». 512

955 « L’unione quindi di coloro che sono in cammino coi fratelli morti nella pace di Cristo non è minimamente spezzata, anzi, secondo la perenne fede della Chiesa, è consolidata dalla comunicazione dei beni spirituali ». 513

956 L’intercessione dei santi. « A causa infatti della loro più intima unione con Cristo, i beati rinsaldano tutta la Chiesa nella santità […]. Non cessano di intercedere per noi presso il Padre, offrendo i meriti acquistati in terra mediante Gesù Cristo, unico mediatore tra Dio e gli uomini. […] La nostra debolezza quindi è molto aiutata dalla loro fraterna sollecitudine »: 514

« Non piangete. Io vi sarò più utile dopo la mia morte e vi aiuterò più efficacemente di quando ero in vita ». 515

« Passerò il mio cielo a fare del bene sulla terra ». 516

957 La comunione con i santi. « Non veneriamo la memoria dei santi solo a titolo d’esempio, ma più ancora perché l’unione di tutta la Chiesa nello Spirito sia consolidata dall’esercizio della fraterna carità. Poiché come la cristiana comunione tra coloro che sono in cammino ci porta più vicino a Cristo, così la comunione con i santi ci unisce a Cristo, dal quale, come dalla fonte e dal capo, promana tutta la grazia e tutta la vita dello stesso popolo di Dio »: 517

« Noi adoriamo Cristo quale Figlio di Dio, mentre ai martiri siamo giustamente devoti in quanto discepoli e imitatori del Signore e per la loro suprema fedeltà verso il loro Re e Maestro; e sia dato anche a noi di farci loro compagni e condiscepoli ». 518

958 La comunione con i defunti. « La Chiesa di quelli che sono in cammino, riconoscendo benissimo questa comunione di tutto il corpo mistico di Gesù Cristo, fino dai primi tempi della religione cristiana ha coltivato con una grande pietà la memoria dei defunti e, poiché “santo e salutare è il pensiero di pregare per i defunti perché siano assolti dai peccati” (2 Mac 12,46), ha offerto per loro anche i suoi suffragi ». 519 La nostra preghiera per loro può non solo aiutarli, ma anche rendere efficace la loro intercessione in nostro favore.

959 Nell’unica famiglia di Dio. « Tutti noi che siamo figli di Dio e costituiamo in Cristo una sola famiglia, mentre comunichiamo tra di noi nella mutua carità e nell’unica lode della Trinità Santissima, corrispondiamo all’intima vocazione della Chiesa ». 520

In sintesi

960 La Chiesa è « comunione dei santi »: questa espressione designa primariamente le « cose sante » (sancta), e innanzi tutto l’Eucaristia con la quale « viene rappresentata e prodotta l’unità dei fedeli, che costituiscono un solo corpo in Cristo ». 521

961 Questo termine designa anche la comunione delle « persone sante » (sancti) nel Cristo che è « morto per tutti », in modo che quanto ognuno fa o soffre in e per Cristo porta frutto per tutti.

962 « Noi crediamo alla comunione di tutti i fedeli di Cristo, di coloro che sono pellegrini su questa terra, dei defunti che compiono la loro purificazione e dei beati del cielo; tutti insieme formano una sola Chiesa; noi crediamo che in questa comunione l’amore misericordioso di Dio e dei suoi santi ascolta costantemente le nostre preghiere ». 522


(503) San Niceta di Remesiana, Instructio ad competentes, 5, 3, 23 [Explanatio Symboli, 10]: TPL 1, 119 (PL 52, 871).

(504) San Tommaso d’Aquino, In Symbolum Apostolorum scilicet « Credo in Deum » expositio, 13: Opera omnia, v. 27 (Parigi 1875) p. 224.

(505) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(506) Catechismo Romano, 1, 10, 24: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 119.

(507) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 12: AAS 57 (1965) 16.

(508) Catechismo Romano, 1, 10, 27: ed. P. Rodríguez (Città del Vaticano-Pamplona 1989) p. 121.

(509) Cf Lc 16,1-3.

(510) Cf 1 Cor 10,24.

(511) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54.

(512) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 54-55.

(513) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(514) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 49: AAS 57 (1965) 55.

(515) San Domenico, morente, ai suoi frati: Relatio iuridica 4 (Fra Rodolfo da Faenza), 42: Acta sanctorum, Augustus I, p. 636; cf Giordano di Sassonia, Vita 4, 69: Acta sanctorum, Augustus I, p. 551.

(516) Santa Teresa di Gesù Bambino, Ultimi colloqui (17 luglio 1897): Opere complete (Libreria Editrice Vaticana 1997) p. 1028.

(517) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 56.

(518) Martyrium sancti Polycarpi, 17, 3: SC 10bis, 232 (Funk 1, 336).

(519) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 50: AAS 57 (1965) 55.

(520) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 51: AAS 57 (1965) 58.

(521) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 3: AAS 57 (1965) 6.

(522) Paolo VI, Credo del popolo di Dio, 30: AAS 60 (1968) 445.