Quella che ci prepariamo a Celebrare è la l’ultima domenica del Tempo di Pasqua e le Scritture ci raccontano l’Ascensione di Nostro Signore Gesù.
Questo è l’ultimo episodio, l’ultimo giorno che Gesù trascorre sulla terra.
Sono passati quaranta giorni dalla Resurrezione ed è il momento di andare per preparare un posto, ma Nostro Signore ci rassicura ancora una volta dicendoci che ritornerà, non in corpo ma in spirito, dando l’annuncio così della Pentecoste.
Teologicamente questo racconto rappresenta l’Esaltazione del Figlio di Dio chiarendo definitivamente il significato di ciò che è accaduto il giorno di Pasqua e cioè che dopo la Resurrezione del corpo c’è l’immortalità dell’anima ed è quella la vera storia della Salvezza di ognuno di noi.
Don Tonino Bello crea un’immagine meravigliosa paragonata al tema dell’Ascensione la chiama “Nostalgia del cielo”.
Ed è verso quel posto che Gesù ci ha preparato in Paradiso che dovremmo puntare un po’ noi tutti , dovremo tenere ben presente che la nostra esistenza è indissolubilmente legata e diretta all’al di là, al raggiungimento di un nuovo e misterioso stato con il quale, senza rendercene conto, già comunichiamo durante la nostra esistenza sulla terra.
Caterina La Banca

Vieni, Santo Spirito, manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Vieni, padre dei poveri, vieni, datore dei doni, vieni, luce dei cuori. Consolatore perfetto, ospite dolce dell’anima, dolcissimo sollievo. Nella fatica, riposo, nella calura, riparo, nel pianto, conforto. O luce beatissima, invadi nell’intimo il cuore dei tuoi fedeli. Senza la tua forza, nulla è nell’uomo, nulla senza colpa. Lava ciò che è sórdido, bagna ciò che è árido, sana ciò che sánguina. Piega ciò che è rigido, scalda ciò che è gelido, drizza ciò che è sviato. Dona ai tuoi fedeli, che solo in te confidano i tuoi santi doni. Dona virtù e premio, dona morte santa, dona gioia eterna.